REDAZIONE LECCO

Doppia aggressione Scattano le manette

Nei guai sono finiti un 25enne un 18enne e un minore. Picchiavano i coetanei. col manganello telescopico

ALBESE (Como)

Per due volte erano stati inseguiti e aggrediti, dopo un banale diverbio. Minacciati con un coltello e picchiati con un manganello telescopico. Un doppio pestaggio per il quale martedì sera sono finiti in carcere Luigi Biagio Franchetti, 18 anni e Attilio Dakkouni El Mehdi, 25 anni, entrambi di Guanzate, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare che li accusa di lesioni aggravate. Con loro ci sarebbe stato anche un minorenne, per il quel procede la Procura per i Minorenni di Milano. La prima aggressione era avvenuta alle 18 del 22 maggio, quando i due gruppi si erano incrociati per strada a Tavernerio, vicino al Municipio: gli arrestati, in auto, avevano sfiorato tre coetanei che stavano attraversando la strada, e ne era nato un diverbio. Dopo uno scambio di insulti, i tre avevano bloccato l’auto, una Lancia Y, ed erano scesi picchiando i tre ragazzi. Che tuttavia erano riusciti a scappare prima che la situazione degenerasse e, nonostante i colpi ricevuti alle gambe e all’inguine, non avevano sporto denuncia. Ma il 29 maggio alle 19.30, i due gruppi si erano nuovamente incrociati, questa volta ad Albese con Cassano in via Roma. La stessa Lancia Y era passata e i tre occupanti, gli stessi della volta precedente li avevano notati: decidendo così di parcheggiare e portare a termine l’aggressione di una settimana prima. Li avevano inseguiti gridando contro di loro: le vittime avevano cercato di rifugiarsi in un bar, ma i tre aggressori li avevano raggiunti poco prima, armati di un coltello e di un manganello telescopico, con cui avevano picchiato i coetanei, salvati grazie all’intervento dei titolari del bar. Finiti al pronto soccorso, erano stati dimessi con prognosi rispettivamente di 25, 15 e 2 giorni. Ma questa volta, avevano sporto denuncia, raccontando ai carabinieri di Erba anche l’episodio precedente.

I militari hanno identificato i due arrestati e il minorenne partendo dalle videocamere di sorveglianza, per poi farli riconoscere alle vittime e i testimoni.

Paola Pioppi