di Mario Borra
Alienazione degli immobili o tentativo di mettersi d’accordo con le eredi per cercare di dilazionare il pagamento della cifra che la sentenza del tribunale civile ha deciso dopo la condanna del comune di Santo Stefano. Ieri sera in un’affollatissima assemblea pubblica organizzata dall’amministrazione comunale della sindaca Marinella Testolina, l’esecutivo ha spiegato le possibili strategie future. La vicenda giudiziaria è nota: a febbraio scorso l’ex sindaco Massimiliano Lodigiani, arrestato nel giugno del 2020 con le accuse di truffa, peculato, falsità in testamento olografo e circonvenzione di incapace, viene condannato in appello a due anni di reclusione, pena sospesa, e a fine maggio di quest’anno, il tribunale civile condanna il Comune di Santo Stefano a restituire tutta l’eredità alle nipoti di Maria Luisa Giringhelli, l’87enne deceduta nel 2018 i cui terreni, immobili e soldi sono finiti al comune dopo che, secondo la sentenza definitiva, il testamento olografo era stato “taroccato“. In totale 711 mila euro, controvalore di terreni, in parte già venduti (o svenduti ad una cifra più bassa) e soldi cash, oltre ad alcuni terreni ed immobili, frutto dell’eredità, ma ancora di proprietà comunale.
"Noi cercheremo di trovare un accordo con le eredi per capire se c’è la volontà di dilazionare la cifra che resta da restituire – ha spiegato la sindaca che ha parlato con il vicesindaco Fabrizio Visconti e l’ avvocato Federica Di Franco –. I segnali sembrano buoni. L’alternativa sarebbe vendere alcuni immobili per i quali ad oggi c’e’ solo una ricognizione effettuata per accertare il loro valore. Se saremo messi con le spalle al muro, venderemo". Tra il pubblico qualcuno ha chiesto se era praticabile la chiamata in causa dell’ex sindaco nella restituzione dei soldi, ma la soluzione, richiesta anche dal Comune in fase di istruttoria, è stata giudicata dal tribunale non ammissibile. Ad oggi tra le cifre accantonate dal Comune (395mila euro) e quanto il Comune deve restituire come controvalore degli immobili e soldi dell’ eredità, “mancano” ancora circa 200mila euro. I due gruppi di opposizione non hanno partecipato. "La sindaca non si è degnata di invitare almeno i capigruppo consigliari – hanno ribadito –. Da parte degli eredi è emersa una disponibilità ad accordi e quindi si potrebbero formulare proposte di dilazione per il pagamento del debito senza mettere in difficoltà il bilancio comunale. Riteniamo inoltre necessario che venga valutato un ricorso in appello al fine di tutelare gli interessi del Comune".