CANZO (Como)
"Zio Enrico non è ancora tornato a casa e non mi risponde nemmeno al telefono. Ha 82 anni. Stamattina è andato ai Corni di Canzo". A lanciare l’allarme sul mancato rientro e la scomparsa dell’ottantaduenne di Meda Enrico Marelli, è stato l’altra sera, alle 21.30 passate, Maurizio, il nipote. Dopo aver provato invano a contattarlo al cellulare nel tardo pomeriggio, in serata lo ha cercato direttamente a Canzo, dove sperava di trovarlo al ristorante dove di fermava sempre. Ha però trovato solo la sua auto parcheggiata e chiusa a chiave. Si sono subito messi in marcia i tecnici volontari del Soccorso alpino del Triangolo Lariano, i vigili del fuoco e i carabinieri, mentre dalla base di Villa Guardia sono decollati i soccorritori dell’eliambulanza di Areu di Como. Sono stati loro ad individuare il corpo del pensionato. Il cadavere giaceva ai piedi di una ferrata. Era attaccato all’imbragatura. Forse un malore, oppure una caduta: non si hanno certezze e non lo si saprà mai, perché comunque sia è stata una fatalità e il corpo di Enrico è stato restituito ai familiari.
Sempre l’altra sera, sul Monte Puscio a Ponte Lambro, i tecnici del Soccorso alpino del Triangolo Lariano hanno recuperato, almeno lei viva e illesa, una quarantatreenne che si era persa. E di nuovo venerdì sera i soccorritori ancora dell’eliambulanza di Como hanno salvato tre escursionisti di 45, 54 e 55 anni della Valchiavenna, rimasti bloccati in cresta in Grignetta, dopo aver sbagliato via: un intervento molto tecnico a causa del buio e della zona mentre nella serata di ieri tre escursionisti sono stati recuperati sul sentiero attrezzato dei Tecett ad Abbadia. Anche loro sonostati colti di sorpresa dal buio. "È molto importante valutare con attenzione i tempi del rientro, considerato che le ore di luce a disposizione si stanno riducendo – si raccomanda e consiglia Marco Anemoli, capodelegazione della XIX Delegazione del Soccorso alpino lombardo –. Soprattutto quando la conoscenza dei posti non è approfondita, è utile programmare l’itinerario in base alla difficoltà e alle proprie capacità".
La prevenzione e la corretta programmazione di un’escursione, compresi equipaggiamento e itinerari oltre che tempistiche, permettono di godersi la montagna in sicurezza. In caso di dubbi è inoltre sempre meglio chiedere subito aiuto, anche quando si teme che qualcuno sia in difficoltà, per consentire ai soccorritori di intervenire il prima possibile.