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Pendolari del Lecchese
Lecco – Bus al posto dei treni. E magari anche traghetti, almeno per i turisti. Pendolari e turisti quest’estate viaggeranno in pullman tra Lecco e la Valtellina, perché la linea ferroviaria Milano– Lecco–Sondrio–Tirano sarà completamente chiusa per lavori tra Lecco e Tirano.
La serrata scatterà dal 15 giugno e proseguirà fino al 15 settembre. Per limitare per quanto possibile i disagi da Trenord bandiranno una gara europea per un servizio sostitutivo con una settantina di navette, ammesso che si trovino autisti. Verranno garantire corse dirette a lunga percorrenza, oltre che locali con fermate in tutte le stazioni intermedie e alcune apposta tra Lecco e Varenna. Partenze e arrivi saranno scaglionati e non necessariamente nei piazzali delle stazioni, dove i margini di manovra sono spesso nulli. Si sta inoltre valutando la possibilità di istituire collegamenti via lago.
Nonostante tutti gli accorgimenti, le ripercussioni saranno pesanti: spostare su strada decine di migliaia di persone che solitamente si muovono in treno non è un’impresa semplice. È il prezzo da pagare per collegamenti migliori e più puntuali, sia durante le Olimpiadi 2026, sia soprattutto dopo. “Sono lavori necessari, ma dobbiamo garantire un servizio alternativo in un territorio dove purtroppo la morfologia non consente alternative”, spiega Franco Lucente, assessore regionale alla Mobilità, che ieri ha incontrato i sindaci e i rappresentanti degli enti locali interessati, per mettere a punto con anticipo il piano di emergenza.
Al tavolo anche i funzionari di Trenord, Rfi e Navigazione Laghi. “L’obiettivo – aggiunge l’assessore – è fornire tutte le informazioni agli utenti per tempo”. Le strutture sul lago sono tuttavia già tutte sold-out per l’estate. “Pianificheremo come gestire in maniera adeguata i flussi”, assicura il prefetto di Lecco Sergio Pomponio. “A differenza che sul lago, in Valtellina non prevediamo particolari problemi, perché non se ne sono manifestati durante precedenti blocchi della circolazione”, è più tranquillità la collega di Sondrio Anna Pavone, che teme semmai l’invasione per i Giochi.