DANIELE DE SALVO
DANIELE DE SALVO
Cronaca

Ex Segalini venduta all’asta a ditta edile

MOLTENO A Molteno per più di settant’anni si sono svegliati con le sirene di inizio turno che suonavano alla Segalini...

MOLTENO A Molteno per più di settant’anni si sono svegliati con le sirene di inizio turno che suonavano alla Segalini...

MOLTENO A Molteno per più di settant’anni si sono svegliati con le sirene di inizio turno che suonavano alla Segalini...

MOLTENO

A Molteno per più di settant’anni si sono svegliati con le sirene di inizio turno che suonavano alla Segalini e si sono addormentati con il suono delle stesse sirene di fine giornata. Poi solo il silenzio, che perdura dal gennaio 2005, quando la maxi manifattura dove si producevano tessuti, sciarpe e foulard ha chiuso definitivamente i battenti. In un futuro non troppo lontano le sirene potrebbero però tornare a suonare e l’immensa area di 5 ettari ridotta ora ad un cumulo di macerie tornare ad essere una zona industriale. L’ex Segalini, fondata nel 1939, ha infatti nuovi proprietari: sono i patroni dell’impresa edile Invernizzi Luciano & Figli di Lecco.

Se la sono aggiudicati all’asta: 650mila euro il prezzo battuto, quasi un decimo rispetto al valore iniziale del comparto, svalutato e deprezzato man mano che le aste che si sono susseguite nel tempo sono andate deserte. I nuovi inquilini assicurano che l’area era industriale e industriale rimarrà. L’obiettivo è quella di bonificarla, riqualificarla e rigenerarla. Negano speculazioni immobiliari. Stando a precedenti operazioni analoghe è tuttavia probabile che, dopo averla appunto rigenerate, la rivenderanno. Si vocifera già di un ampliamento di un colosso siderurgico della zona. "Il problema è l’accessibilità – avverte tuttavia Giovannio Galimberti dai banchi di opposizione -. Bisogna superare la linea ferroviaria e lì sotto ci sono pure due torrenti". Torrenti che in paese hanno già dato problemi e preoccupazioni. E poi appunto c’è la questione della bonifica: l’ex Segalini è una sorta di terra dei fuochi nel cuore della Brianza, nel cui sottosuolo sono stati riscontrati diversi inquinanti per le sostanze chimiche che venivano utilizzate per le lavorazioni. D.D.S.