L’ex Chimica di Bulciago chiuderà, ma la serrata slitta a settembre. Grazie ad una commessa importante i vertici della farmaceutica Teva hanno deciso di tenere in funzione gli impianti dello stabilimento che si affaccia sulla Briantea Como – Bergamo di cui invece era previsto lo spegnimento già a fine marzo. La cessazione è comunque solo rimandata a fine anno invece di cominciare da subito. Ad annunciare la notizia sono stati ieri i rappresentanti sindacali dei 106 dipendenti del colosso israeliano che hanno anche lasciato trapelare che potrebbero esserci potenziali investitori disponibili a rilevare gli storici impianti
Si sono svolti anche sopralluoghi in azienda con alcuni degli interessati: in caso di successo delle trattative i reattori dove vengono prodotti principi attivi per medicinali da banco potrebbero non essere più spenti e i dipendenti che rischiano il posto essere assunti dai nuovi titolari della fabbrica. Ad aprile inoltre scatterà la possibilità di cassa integrazione straordinaria. Ieri intanto i vertici della farmaceutica hanno incontrato gli assessori regionali Melania Rizzoli a Formazione e lavoro e Guido Guidesi allo Sviluppo economico, a cui hanno ribadito la decisione ormai presa di chiudere.
"La proprietà ha confermato la volontà di chiudere la sede lecchese – spiegano i due assessori -. Come Regione Lombardia ci siamo messi a disposizione, con gli strumenti necessari, per accompagnare l’ingresso di possibili investitori e il ricollocamento dei dipendenti. L’azienda ha manifestato interesse a valutare tutte le opportunità che riusciremo a mettere in campo per la salvaguardia del sito produttivo e, in prospettiva, dei lavoratori coinvolti". D.D.S.