ANDREA MORLEO
Cronaca

Dal dramma al titolo, Federico Pelizzari è tricolore di sci

Nel 2013, il giovane di Mandello del Lario perse le dita di una mano

Federico Pelizzari, 17 anni, vive a Mandello del Lario Nel weekend si è laureato campione italiano di sci paralimpico (Cardini)

Mandello, 27 marzo 2019 - Le favole esistono eccome, basta saperle cercare. Un po’ come i sogni che prima fluttuano nel profondo dell’anima e poi, a furia di scavare per inseguirli, un bel giorno riemergono e si concretizzano nella realtà. Federico Pelizzari ha già scritto la sua favola personale centrando al contempo anche un sogno, il tutto a soli diciassette anni. Per raccontare la storia speciale di questo ragazzo di Mandello bisogna risalire alla notte di San Silvestro 2013, quando Federico perde tre dita della mano destra a causa dell’esplosione di un petardo comprato a Bormio, dove stava trascorrendo le vacanze di Natale nella casa di famiglia.

La vicenda approda poi in tribunale con la condanna della commerciante della località turistica valtellinese, che aveva venduto i petardi a un amico del ragazzo, pure lui minorenne. E questo è il preambolo della storia ma per una favola serve il lieto fine, che arriva lo scorso weekend sulle nevi di Folgaria. A distanza di cinque anni dall’incidente Federico Pelizzari si laurea campione italiano Fisip (la Federazione sport invernali paralimpici) in slalom gigante (categoria standing) sbaragliando la concorrenza. «Contento? Certo e pensare che il giorno prima - ci racconta lui stesso - avrei potuto vincere anche in slalom speciale ma sono caduto all’ultima porta. Mi sono girate le scatole ma alla fine sono cose che succedono quando spingi a tutta».

Non è un risultato inatteso, quello di Folgaria dove a premiarlo c’era la presidentessa della Fisip, Tiziana Nasi, membro della grande dinastia degli Agnelli: il fondatore della Fiat Giovanni è il suo bisnonno mentre l’avvocato Gianni era suo zio. Federico è bravo da tempo in realtà (ha già vinto in Coppa Italia a Prato Nevoso) e ora se ne sono accorti anche quelli della Nazionale paralimpica con la quale parteciperà ad alcuni stage in estate. «Come è stato superare il trauma della mano? È stata dura superare sopratttutto il blocco sul piano psicologico, nei movimenti dello sci influisce quasi nulla». In famiglia mamma Barbara e papà Claudio e le due sorelle si godono il momento. «Senza però mettere troppa pressione, mica vogliamo fare i genitori stressanti». Ma la favola attende nuovi capitoli.