DANIELE DE SALVO
Cronaca

Perde il figlio all’ottavo mese di gravidanza: si era precipitata all’ospedale di Merate dove però il punto nascite è stato chiuso

Colpita da un’emorragia, la 33enne di Robbiate si è rivolta al San Leopoldo Mandic e dopo un’ora è stata trasferita al Manzoni di Lecco. Quando i medici hanno stato eseguito il taglio cesareo, il piccolo era già morto

Il punto nascite dell'ospedale San Leopoldo Mandic è stato chiuso: a Merate non si può più partorire nemmeno nei casi urgenti come quello della 33enne di Robbiate

Il punto nascite dell'ospedale San Leopoldo Mandic è stato chiuso: a Merate non si può più partorire nemmeno nei casi urgenti come quello della 33enne di Robbiate

Merate (Lecco), 22 agosto 2024 - Ancora poche settimane di gravidanza e sarebbe diventata mamma. Alla 34esima settimana di gestazione, il bimbo che da più di 8 mesi portava in grembo è però morto, probabilmente per il distacco della placenta. A perdere il figlio ormai quasi al termine della gravidanza è stata una paziente italiana di 33 anni che abita a Robbiate.

Martedì pomeriggio ha accusato una grave emorragia: si è precipitata in ospedale, al Pronto soccorso del San Leopoldo Mandic, dove però il Punto nascita è stato chiuso lo scorso maggio e dove non vengono nemmeno garantiti parti d'urgenza nè emergenze ostetriche, neppure quando sono di turno i ginecologi in servizio per le visite ambulatoriali.

La 33enne è stata così stabilizzata e, nel giro di un'oretta, trasferita d'urgenza in ambulanza all'Alessandro Manzoni di Lecco: è stata sottoposta a cesareo, ormai però il piccolo era morto. Se si sarebbe potuto salvare con protocolli e procedure sanitari diversi, rispetto a quelli invece elaborati dopo la chiusura dell'Ostetricia, lo valuteranno eventualmente i magistrati. Quest'oggi tuttavia un'altra donna incinta che si è rivolta in ospedale a Merate è stata obbligata ad andare altrove, perché al Mandic nessuno avrebbe assicurato la presa in carico di un'eventuale emergenza ostetrica.