REDAZIONE LECCO

Gamberi di fiume da salvare “Armi batteriologiche” schierate contro i killer

Lecco, si guarda a un microrganismo patogeno

Gamberi di fiume da salvare “Armi batteriologiche” schierate contro i killer

Armi batteriologiche contro i gamberi killer della Louisiana che stanno sterminando e infettando con la peste del gambero i sempre più rari gamberi di fiume del torrente Bevera. Ad annunciare il ricorso ad un arsenale biologico non convenzionale è il consigliere regionale lecchese di Fratelli d’Italia Giacomo Zamperini. L’obiettivo è risolvere una volta per tutte il problema. "Una possibile soluzione potrebbe essere quella di individuare un microrganismo patogeno, un antagonista della specie nociva, in modo tale da ridurne e contenerne la radicazione", conferma il fratello d’Italia, che assicura che, nel frattempo, cominceranno a breve gli interventi sollecitati dai volontari di Wwf Lecco e dai ricercatori dell’Università degli Studi di Milano per bloccare l’epidemia di peste del gambero che sta portando all’estinzione i gamberi autoctoni di fiume.

"Entro pochissimo tempo posso garantire che saranno messe in atto tutte le iniziative volte a risolvere il problema e tutelare i gamberi sani a monte del torrente Bevera, ancora non intaccati dall’infezione", assicura il consigliere regionale, molto attento alle tematiche ambientali e alla difesa delle specie del posto, che è anche componente Commissione VI che si occupa di ambiente e salvaguardia della biodiversità. Proprio come suggerito dai volontari del Wwf e dai ricercatori universitari, verranno posizionate apposite barriere lungo il corso del torrente Bevera, per isolare i gamberi di fiume infetti destinati a soccombere, da quelli ancora sani, in modo che questi ultimi non si ammalino e possano poi ripopolare il corso d’acqua. Daniele De Salvo