DANIELE DESALVO
Cronaca

Addio gamberi di fiume: peste e malaburocrazia li stanno uccidendo

I volontari della sezione lecchese del Wwf sono pronti a intervenire "L’unica strada percorribile è dividere gli esemplari malati da quelli sani "

I gamberi di fiume del torrente Bevera sono a rischio estinzione

Lecco, 28 ottobre 2023 – Una peste come quella del Seicento descritta da Alessandro Manzoni nei Promessi sposi sta mietendo decine e decine di vittime. È la peste del gambero, che sta sterminando i rari gamberi di fiume del torrente Bevera scampati a un altro killer, il gambero rosso che li sta soppiantando. È una sorta di pandemia: si tratta di una micosi acuta che danneggia il carapace dei crostacei, cioè la corazza che li protegge, indebolendoli fino ad ucciderli. Per salvare gli esemplari che resistono basterebbe isolarli da quelli infetti, costruendo e installando apposite barriere in modo che non contagino i pochi superstiti ancora sani.

La soluzione è stata già testata in Svizzera, nel Cantone di Berna, e funziona. L’intervento non costerebbe nulla, se ne farebbero carico i volontari del Wwf di Lecco, coordinati da Raoul Manenti, ricercatore dell’Università degli Studi di Milano, un esperto del settore, che pure lui lavorerebbe gratis, perché è socio del Wwf. È stata inoltre avviata una raccolta di fondi online per racimolare i mille euro necessari.

Peccato che dal Comune di Colle piuttosto che dagli amministratori degli enti di riferimento, non abbiano ancora rilasciato le autorizzazioni necessarie.

"La situazione è davvero grave - lanciano l’allarme Giovanna Corti, presidente del Wwf di Lecco, e la sua vice Stefania Berna, - La specie di gambero autoctono che vive nel fiume Bevera rischia di scomparire a causa della cosiddetta peste del gambero. Per risolvere il problema sarebbe sufficiente un intervento semplice e poco impattante dal punto di vista ambientale, che consentirebbe però il salvataggio di centinaia di esemplari di gamberi. Ci siamo offerti di sostenere i costi e di provvedere al montaggio delle barriere e al conseguente smontaggio, quando l’emergenza sarà passata". Al momento tuttavia l’unica risposta ricevuta è un assordante silenzio, nonostante i solleciti pure da parte dei funzionari di Arpa. Ogni ritardo peggiora il disastro, il tempo sta definitivamente per scadere, terminato il countdown non resteranno più gamberi di fiume. Le conseguenze sarebbero devastanti, perché i gamberi di fiume, svolgono un fondamentale ruolo di ricircolo dei nutrienti all’interno del corso d’acqua.