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Al vertice Giovanni Zardoni ex vicesindaco e assessore ex responsabile delle Guardie ecologiche volontarie
Più grande, più protetto, più fruibile. Sono gli obiettivi, ambiziosi del nuovo Zar del Parco regionale di Montevecchia e della Valle del Curone. Giovanni Zardoni, 50 anni, ex vicesindaco e assessore, ex responsabile delle Guardie ecologiche volontarie, appassionato di meteo, lo Zar per gli amici, che lo scorso dicembre è stato eletto appunto presidente del Parco del Curone, li ha svelati l’altra sera, alla sua prima volta alla guida della riunione della Comunità del Parco.
Di recente al Parco sono stati annessi la Riserva del lago di Sartirana di Merate diverse aree de La Valletta Brianza e in futuro si amplierà il perimetro fino al Monte di Brianza, per collegarsi al Parco del Monte Barro. La vera sfida è tuttavia quella di coniugare tutela dell’ambiente e fruizione del Parco. "L’equilibrio da mantenere tra tutela naturalistica dei luoghi e fruizione è delicato, e merita di essere approfondito con grande attenzione e soluzioni innovative, nella consapevolezza che un territorio fragile come il nostro necessiti di una fruizione consapevole e sostenibile", spiega Zardoni.
Fruizione non solo da parte dei visitatori, ma anche di chi nel Parco lavora, come i produttori agricoli. "Questo è un aspetto su cui riflettere attentamente, nell’ottica della collaborazione, dell’ascolto e della valorizzazione reciproca, per un’agricoltura che affondando le radici nella tradizione punti all’innovazione e alla ecosostenibilità". Un tema, quest’ultimo, che riguarda anche il tema delle aree dismesse: "Vere e proprie ferite da rimarginare, allo scopo di riconnettere la naturalità nel Parco da un lato, ma anche opportunità da cogliere per la realizzazione di eventuali strutture al servizio del Parco, dei visitatori e degli operatori economici".