
Sedici sfollati sono già rientrati nelle loro case ieri prima di sera, gli ultimi tre invece potranno tornarci quest’oggi. La corsa per riportare a casa quanto prima i 19 sfollati che a Ballabio hanno dovuto abbandonare in fretta e furia le loro abitazioni, su cui incombe ancora il pericolo di un’altra frana, è stata vinta a tempo di record.
Ieri mattina i tecnici e gli operai incaricati, si sono subito messi all’opera per scavare un fossato e innalzare barriere in cemento: le protezione dovrebbero riuscire a fermare eventuali altri massi che dovessero ancora staccarsi dal Monte Due Mani e piovere dall’alto. Le "fortificazioni", simili a quelle di una rocca, proteggeranno anche la strada. "Abbiamo cominciato i lavori di prima emergenza per la messa in sicurezza delle abitazioni e della strada – spiega il sindaco Giovanni Bruno Bussola -. Abbiamo realizzato un primo vallo e posizionato barriere tipo New Jersey". L’intervento d’emergenza è stato portato a termine in meno di 12 ore, contro ogni più rosea previsione. "Ho così potuto revocare l’ordinanza di sgombero della maggior parte delle abitazioni - prosegue il primo cittadino, che ha fatto le ore piccole e gli straordinari per sovrintendere alle grandi manovre -. Oggi entro la mattinata pure l’ultima famiglia potrà tornare a casa". È in corso intanto lo scavo di un secondo fosso trincea. Gli evacuati sono stati ospitati in 7 da familiari, 11 hanno trovato posto in un albergo, mentre uno è stato accolto in canonica, nell’abitazione del prevosto.