DANIELE DE SALVO
Cronaca

Dopo la frana, il furto di duemila euro: non c’è pace per la cooperativa sociale Solleva di Paderno

Hacker svuotano il conto degli operatori e dei volontari del sodalizio che dà lavoro a persone svantaggiate. La chiusura del punto di ristoro lungo l’Adda li aveva già messi a dura prova

Lo Stallazzo

Lo Stallazzo

Paderno d’Adda (Lecco) – Dopo il danno, la beffa. Alcuni hacker sono riusciti a prelevare duemila euro dal conto corrente degli operatori e dei volontari della cooperativa sociale Solleva, che danno lavoro a persone svantaggiate. Prima di Natale avevano dovuto chiudere Lo Stallazzo, l’unico punto di ristoro e presidio di sicurezza lungo l’Adda e il Naviglio leonardesco, perché la strada di accesso è interrotta per frana. A causa del passaggio reso impraticabile da due smottamenti caduti lo scorso maggio, non arrivavano più abbastanza clienti e i conti risultavano insostenibili: da qui la decisione di chiuderlo a tempo indeterminato e di lasciare in cassa integrazione i tre lavoratori svantaggiati che vi prestavano servizio. E ora, appunto, l’ennesima batosta, con il furto di duemila euro.

Lo denuncia Luigi Gasparini, il presidente della coop: "Dopo esserci dovuti confrontare nel recente passato con le conseguenze collegate alla frana che ha interrotto la strada alzaia in prossimità dello Stallazzo, adesso ci ritroviamo a fronteggiare un altro problema increscioso, legato a una circostanza delittuosa”. I prelievi fraudolenti sono stati effettuati venerdì. Chi siano gli hacker al momento non si sa: si conosce solo che hanno prelevato dal conto corrente quasi duemila euro e che le transazioni sarebbero state svolte in provincia di Pavia.

Duemila euro sono molti per chi resiste soprattutto grazie al volontariato e ai pochi contributi pubblici destinati a quanti si occupano dei più sfortunati. I responsabili della cooperativa hanno subito sporto denuncia ai carabinieri. "Confidiamo nella possibilità di individuare i responsabili e che sia resa giustizia a vantaggio delle persone fragili che ci vengono affidate”, è l’auspicio di Luigi Gasparini, che spera anche che l’alzaia venga ripristinata quanto prima. È infatti l’unico modo per riaprire lo Stallazzo, un antico punto di ricovero per i cavalli che trainavano le chiatte lungo il Naviglio tra Paderno e Cornate d’Adda. Lo Stallazzo, oltre a essere un luogo di accoglienza per ciclisti, escursionisti e turisti, era anche un punto di sicurezza e di primo intervento per quanti avevano bisogno di aiuto perché si sentivano male o si infortunavano durante le gite lungo l’Adda.