DANIELE DE SALVO
Cronaca

I Promessi sposi arcobaleno . In quattromila sfilano al Pride : "L’amore non si discrimina"

Dal palco in piazza Garibaldi la denuncia degli attivisti dell’associazione lgbtqia+ Renzo e Lucio "Viviamo una fase di silenzio sui diritti delle persone, qualcuno vorrebbe tornare al passato".

I Promessi sposi arcobaleno . In quattromila sfilano al Pride : "L’amore non si discrimina"

I Promessi sposi arcobaleno . In quattromila sfilano al Pride : "L’amore non si discrimina"

Il rosso dell’amore, l’arancione dei diritti, il giallo dell’orgoglio, il verde della parità, il blu della libertà e il viola della laicità. Sono i colori dell’orgoglio e dei diritti lgbtqia+ di cui ieri si è vestita la città dei Promessi sposi per il Lecco Pride, promosso e organizzato dagli attivisti dell’associazione lgbtqia+ Renzo e Lucio. A loro si sono uniti a migliaia, almeno 4mila si stima: sindacalisti, volontari di gruppi per i diritti umani e contro la violenza e la discriminazione di genere, i soci dell’Anpi, gli scout sia laici che cattolici, amministratori comunali di una ventina di paesi, esponenti politici di centrosinistra, i ricercatori del Politecnico, studenti, giovani, mamme e papà insieme ai loro figli, migranti, ambientalisti, e tanti altri ancora, come mai prima, tutti insieme per una marcia variopinta, allegra, divertente, a volte irriverente, per formulare richieste serie e importanti.

"Piccoli movimenti, grandi cambiamenti" è stato lo slogan del Lecco Pride. "Vogliamo portare l’attenzione alle piccole cose che si possono fare sul territorio per generare quei cambiamenti che nella politica nazionale non riusciamo più a vedere – spiega Mauro Pirovano, presidente di Renzo e Lucio -. Siamo in una fase di silenzio sui diritti delle persone, a volte addirittura assistiamo a tentativi di tornare al passato e eliminare diritti acquisiti, o ad attacchi diretti a parti della nostra comunità. Vogliamo rilanciare richieste che possano migliorare in ogni caso, anche nel nostro territorio, l’esistenza delle persone. Chiediamo buone pratiche, appunto piccoli movimenti che sanno generare dei cambiamenti". Ad esempio ripensare la formazione nelle scuole, negli ospedali, negli uffici pubblici e nelle aziende; favorire le carriere alias; realizzare corsi all’affettività e alla sessualità, con attenzione anche alla salute e alla prevenzione.