Il caldo agosto sui monti lecchesi. Trentun interventi in trenta giorni

La stazione di Valsassina e Valvarrone: mai così tanti malori per gli anziani

Il caldo agosto sui monti lecchesi. Trentun interventi in trenta giorni

La stazione di Valsassina e Valvarrone: mai così tanti malori per gli anziani

Trentuno persone soccorse in 31 giorni. È stato il caldo agosto dei tecnici soccorritori volontari della stazione di Valsassina e Valvarrone del Soccorso alpino, la più importante in Lombardia per numero di volontari e territorio di competenza. Ventiquattro erano ferite, 6 sono state recuperate illese e una purtroppo è morta per un gesto estremo. Nella maggior parte dei casi si tratta di escursionisti infortunati, mentre 8 missioni di soccorso hanno riguardato il recupero di escursionisti o gitanti colti da malore soprattutto per il caldo e l’affaticamento e altrettante si sono svolte in alpeggi e in abitazioni di villeggiatura in quota, dove non si arriva in ambulanza. "Sono aumentati i malori di anziani e in alpeggi o in ambiente non urbano –constata Alessandro Spada (nella foto), il capostazione del Soccorso alpino di Valsassina e Valvarrone –. Ad agosto dell’anno scorso invece non siamo mai intervenuti per malori. Sono invece diminuiti gli interventi per assistere escursionisti non feriti o illesi". Ora che sta per cominciare la stagione della ricerca e raccolta di funghi in montagna, anzi che è già cominciata, si teme per i fungaioli. Un’anteprima la si è già avuta in settimana con un fungiatt di 72 anni caduto in un bosco a Casargo e assistito da tue tecnici che lo hanno raggiunto in sella alle loro moto da trial prima di affidarlo ai sanitari dell’eliambulanza.

"Oltre che soccorrerli, per i cercatori di funghi è spesso già difficile individuarli – spiega il capostazione dei soccorritori valsassinesi –. Frequentano zone poco battute e spesso non dicono quali. Molte volte ci si accorge che sono in difficoltà solo la sera, perché non ancora tornati a casa. Occorre che ci aiutino ad aiutarli. Devono essere assolutamente dotati di telefonini e o strumenti tecnologici per condividere la loro posizione, come smartwach o localizzatori gps". Oltre a permessi, corsi e bollettini da pagare, magari per raccogliere i funghi bisognerebbe proprio imporre l’uso simili dispositivi, che faciliterebbero il compito dei soccorritori e permetterebbero di localizzare e raggiungere più in fretta i fungaioli in difficoltà. D.D.S.