REDAZIONE LECCO

Il soccorritore: "Si può finire contro le rocce"

Tuffarsi da altezze elevate nel lago di Como è pericoloso, avverte il soccorritore Andrea Gandolfi. Il rischio di incidenti aumenta con l'uso dei social e il crescente numero di bagnanti.

Tuffarsi da altezze elevate nel lago di Como è pericoloso, avverte il soccorritore Andrea Gandolfi. Il rischio di incidenti aumenta con l'uso dei social e il crescente numero di bagnanti.

Tuffarsi da altezze elevate nel lago di Como è pericoloso, avverte il soccorritore Andrea Gandolfi. Il rischio di incidenti aumenta con l'uso dei social e il crescente numero di bagnanti.

"Tuffarsi da altezze elevate è pericoloso". Parola di Andrea Gandolfi, soccorritore di 38 anni del Soccorso bellanese, che è anche un soccorritore certificato per il salvataggio in acqua che fa parte della Squadra nautica, oltre che volontario del Soccorso alpino. "Non si sa mai cosa si nasconda sott’acqua, specialmente nel lago, il cui fondale cambia da un punto all’altro e la cui altezza varia a seconda del livello del momento – spiega -. Si rischia di finire contro le rocce sommerse. Pure l’ingresso in acqua può essere pericoloso, poiché se non ci si tuffa bene e, ad esempio, si spancia o si schiena, è come cadere contro una superficie in cemento. Poi c’è il rischio di uno shock termico, per la differenza tra la temperatura corporea e quella, molto più fredda, del lago". Anche ritornare a riva può essere difficile: "Un conto è saltare da una parete di roccia, o da un ponte o un pontile, un conto è risalirci sopra, spesso a piedi scalzi". I tuffi dalle piazzole della Sp 72 sul lago di Como, o dai viadotti della 36 ad Abbadia, o dalle finestre e dai tetti delle gallerie al Moregallo, non sono certo una novità.

"Tuttavia prima non esistevano i social e si tuffavano solo i più esperti e temerari, che se ne vantavano con gli amici al bar e tutto finiva lì – prova a spiegare Andrea -. Adesso, per non essere da meno e per qualche like, si tuffano invece pure i meno capaci. Aumentando inoltre il numero di persone che frequentano il lago, cresce di conseguenza quello di quanti si tuffano e, quindi, gli incidenti". Ma non bisogna diffidare solo dei tuffi: il bagno alle foci dei fiumi è altrettanto pericoloso. A Ferragosto Andrea, i suoi colleghi e un bagnino 20enne hanno salvato tre ragazzi inglesi alla foce del Pioverna a Bellano. D.D.S.