
Sono circa 200 i rifugi sulle montagne e le Alpi lombarde e di questi ben 85 sono gestiti dal Cai. "In termini di offerta di posti letto siamo la prima realtà alberghiera in Lombardia – ricorda Alberto Pirovano che l’autunno scorso ha tenuto il primo corso per i 30 aspiranti rifugisti che hanno ottenuto il patentino della regione –. Si tratta di un mondo che raccoglie realtà di grandi dimensioni strutturate come veri alberghi accanto alle quali ci sono strutture molto più piccole, a gestione familiare". I numeri non bastano per raccontare la realtà di una presenza che non si può ridurre solo a una professione. "I rifugi non sono solo un punto di ristoro per gli escursionisti, ma rappresentano un vero presidio di sicurezza per potersi muovere in montagna". Anche perché non basta chiuderli per tenere lontani gli escursionisti della domenica da sentieri e piste, nonostante la zona rossa. "Nelle scorse settimane si sono vendute un numero incredibile di ciaspole. Mi domando chi le usa e soprattutto dove ora che tutto è chiuso". R.C.