Il residence di San Pietro di Corteno Golgi andato in fiamme nella notte di martedì è stato posto sotto sequestro. I carabinieri della Compagnia di Breno eseguiranno una serie di verifiche, coadiuvati dai vigili del fuoco, per capire come il rogo si sia scatenato, colpendo in particolare modo il tetto e l’ultimo piano degli edifici in legno e muratura, costruiti in stile montano. Il cantiere è stato chiuso da pochi giorni e la struttura non è ancora allacciata all’energia elettrica. Inoltre in zona ha piovuto e nevicato e quindi almeno all’esterno è difficile pensare all’autocombustione. Le forze dell’ordine e gli esperti dei pompieri cercheranno di capire che cosa è accaduto nella notte in cui si è scatenato il rogo, attorno alle due del mattino.
Per spegnere le fiamme, levatesi altissime, sono intervenuti i vigili del fuoco di Vezza d’Oglio, Edolo e di alcuni distaccamenti della Valtellina. Ingenti i danni registrati. Nessuna ipotesi è al momento esclusa. Fortunatamente non si sono registrati feriti. Il lavoro è stato lungo e difficoltoso, anche per quanto riguarda la messa in sicurezza e la bonifica. A marzo di quest’anno si è verificato un episodio simile, sempre nella frazione di San Pietro di Corteno Golgi. In quel caso erano le 14 e nella struttura, non ancora terminata, si trovavano alcuni operai, che sono riusciti ad allontanarsi senza riportare danni. In quel caso erano intervenuti i vigili del fuoco di Darfo Boario Terme, di vari distaccamenti camuni e della Valtellina per un totale di una ventina di uomini.
Milla Prandelli