Bulciago (Lecco), 19 marzo 2016 - Che l'italiana convertita all’Islam e il suo marito marocchino di Bulciago siano in Siria a combattere con i tagliagole del Califfato e che con loro ci siano ance i loro tre figli piccoli non è affatto certo, non lo si esclude, ma gli investigatori neppure hanno elementi tali per confermarlo con sicurezza. I carabinieri del Nucleo investigativo di Lecco e i militari del Ros – Raggruppamento operativo speciale – di Milano stanno ancora effettuando le indagini del caso e nei giorni scorsi hanno svolto un sopralluogo nell’appartamento dove abitavano a caccia di ulteriori indizi per confermare piuttosto che smentire l’ipotesi.
Non sarebbe comunque la prima storia del genere, nel dicembre 2014 era stata una mamma di Barzago a sparire nel nulla per arruolarsi con i terroristi del Califfato. I tavoli degli inquirenti di tutta Italia come degli 007 dei Servizi segreti nazionali sono inondati di centinaia di fascicoli analoghi. L’allerta dunque è massima, come confermato l’altro giorno dall’onorevole Andrea Manciulli, presidente della delegazione parlamentare italiana della Nato, che nel pomeriggio ha incontrato i cittadini proprio a Bulciago per parlare di Daesh.
«È sbagliato definire quello che sta accadendo come semplice terrorismo – ha spiegato il deputato – Si tratta di una manifestazione tangibile di una guerra asimmetrica, una minaccia cioè che comprende diversi aspetti. E la vicenda di questa famiglia che presumibilmente si è trasferita nello Stato islamico ne è la prova. Ci troviamo a combattere un’organizzazione che è veramente in grado di cambiare e trasformare radicalmente le persone». Come si presume sia successo sia ai due genitori bulciaghesi sia alla madre barzaghese, che avrebbero subito un vero e proprio stravolgimento nelle loro abitudini e nel loro stile di vita. Da qui l’invito dell’onorevole a prestare particolarmente attenzione alle eventuali trasformazioni di soggetti potenzialmente a rischio, ma anche a restare uniti, alla cultura e alla rivalutazione dei valori democratici occidentali «che noi consideriamo per acquisiti e diamo quasi per scontati ma che non sono eterni e devono essere difesi, perché sono la migliore difesa possibile da quanto sta accadendo»