DANIELE DE SALVO
Cronaca

L’ultimo video su TikTok di Jennifer e il testimone: “L’auto impazzita e poi lo schianto”. L’amico alla guida indagato per omicidio stradale

La ragazza di 13 anni dormiva sul sedile posteriore ed è morta dopo sei giorni in coma. Sabato i funerali a Lecco. Dai test sul sangue dipenderanno eventuali provvedimenti contro il ragazzo che era al volante

Jennifer Alcani, morta a 13 anni nello schianto. A destra, l'auto su cui viaggiava

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ABBADIA LARIANA (Lecco) – I capelli neri e lunghi, i grandi occhi castani, il piercing al naso e uno al labbro superiore, la posa da giovane donna. Jenny voleva sembrare più grande, ma aveva solo 13 anni. Ne avrebbe compiuti 14 ad aprile, ma non li festeggerà mai: è morta l’altro pomeriggio, dopo sette giorni di coma irreversibile in cui era precipitata dopo un incidente stradale all’alba di venerdì scorso. “Una prematura scomparsa”, riescono solo a dire la mamma, il papà, che però aveva perso la potestà genitoriale, e gli era stata revocata la genitorialità, insieme ai suoi amici. “Ringraziamo quanti ci sono vicini e parteciperanno al suo funerale”, aggiungono. 

L’addio a Jenny è fissato per oggi, nel pomeriggio, alle 15.30, nella basilica di San Nicolò, la chiesa centrale di Lecco. La camera ardente apre invece questa mattina alle 10 nella chiesetta di Santa Marta. Poi la tredicenne riposerà nel cimitero di Castello. Jennifer Alcani, Jenny e basta per chi le voleva bene, era in auto con due amici: Massimo F., 22 anni, anche lui di Lecco, che guidava, e Michele, 19enne di Malgrate. Massimo correva a più di 150 chilometri all’ora, ed era anche ubriaco. L’effetto dell’alcool, poi la stanchezza di una nottata completamente in bianco

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Lo si percepisce anche dal video girato da Michele, uno dei quali postato su TikTok (e poi rimosso): gli occhi spenti, i movimenti rallentati, la voce impastata sopra la musica di Capo Plaza a palla... Un testimone ha riferito di aver visto sbandare la Bmw Serie 1 su cui viaggiavano tutti e tre, poche decine di metri prima dell’impatto con il parapetto in cemento. “La macchina andava veloce, a zig zag, poi ha sbandato”, il suo racconto. Massimo ora è indagato per omicidio stradale, per adesso a piede libero. Il magistrato di turno sta ultimando di raccogliere tutti gli elementi per poter valutare eventuali provvedimenti, compreso l’arresto. Dipenderà anche dall’esito dell’alcoltest e del drogatest, a cui tra l’altro ha tentato di sottrarsi, perché una volta trasferito in ospedale, dopo l’incidente, è scappato, come si è del resto allontanato Michele, ma lui per fare colazione insieme alla sua ragazza. “A loro di Jenny non importava nulla – riferiscono alcuni che hanno assistito ai soccorsi –. Erano preoccupati solo per loro stessi e della macchina. Avevano fretta di andarsene”.

Massimo e Michele sono passati sotto casa di Jenny a Germanedo intorno all’una. È stato Michele a voler passare, perché doveva riportarle un paio di scarpe con i tacchi, che lei le aveva lasciato quest’estate dopo una sera in discoteca. Jenny ha voluto unirsi a loro per un giro, senza nemmeno dire nulla alla mamma. Dovevano semplicemente fare un salto al fast food, invece hanno fatto nottata, su e giù per il lago, avanti e indietro per la Statale 36 e la Sp 72, con tappe in vari locali. In macchina c’erano una bottiglia di birra e una di amaro. Ha bevuto anche Massimo, sebbene guidasse, senza che Michele, a cui appartiene la Bmw anche se non ha la patente, glielo impedisse. Jenny intanto, accucciata sul sedile posteriore, dormiva. Un sonno da cui non si è più risvegliata.