Lecco, 3 febbraio 2025 – Droga. Massimo F. guidava sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. È risultato positivo agli esami tossicologici per l’uso di sostanze proibite il 22enne che era al volante della Bmw Serie 1 su cui viaggiava anche Jenny, la ragazzina di appena 13 anni morta dopo 6 giorni di coma, senza essersi mai più ripresa in seguito alla schianto contro un parapetto in cemento della Sp 72 che costeggia il lago di Como ad Abbadia Lariana, nel Lecchese. L’impatto è avvenuto ad altissima velocità.
Alcol e droga
In auto c’erano almeno una bottiglia di birra e una di amaro, vuote. Massimo, oltre perché non nelle adeguate condizioni psicofisiche, potrebbe aver perso il controllo del mezzo pure perché uno degli pneumatici era sgonfio: le immagini del video girato nell’abitacolo poco prima dell’incidente, mostrano, infatti, una spia accesa sul cruscotto, quella che segnala anomalie della pressione delle gomme.
Il particolare sarebbe compatibile con la dinamica dello schianto, poiché la vettura ha perso aderenza con l’asfalto all’uscita da una semicurva sinistrorsa. Massimo, a cui è stata sospesa la patente, da venerdì sera è agli arresti domiciliari.
L’accusa
L’accusa per lui è quella di omicidio stradale aggravato, per aver guidato appunto dopo aver assunto droga. Tutta ancora da definire invece l’eventuale posizione di Michele, l’altro amico di 19 anni a bordo.
La Bmw è sua, l’ha comprata di seconda mano lo scorso aprile, nonostante non abbia ancora conseguito la patente. Sarebbe stato lui inoltre a convincere Jenny a uscire di casa nel cuore della notte, senza neppure avvisare la mamma, nonostante lei fosse solo una ragazzina.
Per questo su di lui, come su Massimo, pende una querela presentata dai genitori di Jenny per sottrazione di minore. La madre è infatti stata avvisata dell’incidente dalle forze dell’ordine all’alba. Era certa che la tredicenne forsse nella propria camera, a dormire, nella casa di Germanedo. Aprendo la porta, la donna ha scoperto che Jenny non c’era più.