Lecco, 31 gennaio 2025 - “Vergognati, vergognati!”. Poi lo sputo in faccia. Tensione questa mattina in tribunale a Lecco. Il papà di Jenny, la ragazzina di 13 anni morta dopo un'agonia di una settimana di coma irreversibile in seguito ad uno schianto in macchina a tutta velocità contro un parapetto in cemento, ha sputato addosso a Massimo, il 22enne che guidava l'auto. “Mi spiace”, ha risposto lui con un filo di voce e lo sguardo basso. “Non ti vergogni? Avete fatto pure i video e li avete pubblicati”, l'accusa di Artur Alcani, il padre di Jenny, che ha sputato in faccia a Massimo.
Il riferimento è ai video girati a bordo un paio di minuti prima dell'incidente e postati subito dopo sui social, prima di essere rimossi. Il papà di Jenny, un cittadino albanese di 38 anni, e Massimo si sono incrociati in tribunale dopo l'udienza per la richiesta dei domiciliari avanzata dal procuratore capo Domenico Ezio Basso nei confronti del giovane.
Il legale di fiducia del conducente, l'avvocato Marco Possenti ha però insistito per una misura eventualmente meno restrittiva, sottolineando che a suo avviso non ci sono i presupposti per chiedere l'arresto del giovane, a cui è stata ritirata la patente e che ora è indagato per omicidio stradale. Massimo guidava la Bmw serie 1 familiare di un 19enne di Malgrate, il terzo a bordo: sarebbe stato lui a girare i video mentre sfrecciavano a 150 all'ora. Jenny era dietro, sul sedile posteriore, senza cinture.