CASTELLO BRIANZA (Lecco) I missionari scarseggiano, i fedeli pure e mantenere quell’immenso edificio costa troppo. Un buco nero, in tempi già di crisi e di difficoltà economica per tutti, uomini di chiesa compresi. Per questo la Consolata di Bevera di Castello Brianza, dei religiosi dell’Istituto missionario di Maria Santissima Consolata, più semplicemente dei Missionari della Consolata, è in vendita. Potrebbe diventare un albergo, magari una casa di riposo. Trattativa e prezzo sono riservati. Ad occuparsene sono gli agenti di Yard Re, società di intermediazione immobiliare di Milano. Nell’annuncio, pubblicato sul loro sito, indicano il complesso di 43mila metri quadrati come "struttura ricettiva" per quanto riguarda la tipologia e "turistico-ricettiva" per la destinazione d’uso.
"Quella proprietà è insostenibile da anni", spiega padre Tiziano Viscardi, amministratore dell’Istituto della sede centrale di Torino. "Possiamo cambiare casa, ma da Castello non ce ne andremo e continueremo la nostra attività", rassicura il padre superiore Danilo Caravallo. Prima che l’operazione vada in porto del resto ci vorrà tempo.
La Consolata di Bevera di Castello è stata inaugurata il 16 luglio 1949: era il seminario per formare i futuri missionari, che, nei tempi d’oro, erano quasi 170. Chiuso il seminario per mancanza di vocazioni, l’immobile è diventato un Centro di animazione missionaria, come lo è tuttora.
"La proprietà è costituita da alcuni fabbricati con differenti destinazioni d’uso ed è inserita in un area verde piantumata di circa 38mila metri quadrati completamente recintata e in posizione dominante, con vista aperta e libera verso le colline brianzole – spiegano gli agenti incaricati della vendita –. I fabbricati hanno un superficie complessiva comparata di 5.882 metri quadrati distribuiti tra una villa dell’Ottocento in stile liberty, di circa 650 metri quadrati, posta su tre piani, oltre a una caratteristica altana, una costruzione destinata all’istruzione di circa 4.550 metri quadrati, ed alla residenza del custode con annesse autorimessa e magazzini". Il tutto in un parco di quasi quattro ettari.
Daniele De Salvo