DANIELE DE SALVO
Cronaca

La ciclabile lungolago, traguardo a ottobre 2026

Una pedalata milionaria. Costeranno 23 milioni e mezzo di euro la progettazione esecutiva e la realizzazione del completamento della...

La ciclabile panoramica a picco sul lago in futuro dovrebbe proseguire verso l’Alto Lario la Valtellina e la Valchiavenna

La ciclabile panoramica a picco sul lago in futuro dovrebbe proseguire verso l’Alto Lario la Valtellina e la Valchiavenna

Una pedalata milionaria. Costeranno 23 milioni e mezzo di euro la progettazione esecutiva e la realizzazione del completamento della ciclovia delle Olimpiadi invernali di Milano – Cortina 2026. Si tratta del tratto ancora da costruire della ciclopedonale sul lago di Como tra Lecco e Abbadia Lariana. Sono poco più di 3.200 metri.

Saranno la prosecuzione della parte già completata tra le Caviate e Pradello a Lecco, inaugurata nell’aprile del 2019 e il completamento di un’opera i cui primi lavori sono cominciati nel 2010. "Saranno realizzate una passerella su impalcati e muri di sostegno per un tratto di due chilometri, un percorso di accesso alla riva del lago e la riqualificazione ambientale dell’area", spiega Fabio Saldini, commissario di Simico, Società infrastrutture Milano Cortina 2020 – 2026, la Spa pubblica per le infrastrutture olimpiche, sportive e non. La ciclovia rientra infatti nelle opere per l’appuntamento a cinque cerchi, sebbene non sarà pronta in tempo. Ad occuparsi prima della progettazione finale e poi di tradurre in realtà i disegni saranno gli ingegneri e i tecnici della Quadrio Gaetano Costruzioni, Adriacos e Dolomiti Rocce, che si sono aggiudicati la commessa. I lavori veri e propri potrebbero cominciare entro la fine dell’estate per concludersi ad ottobre 2026, a fiamma olimpica ormai spenta appunto.

"La ciclopedonale rappresenta la legacy materiale dei Giochi olimpici e paralimpici di Milano - Cortina 2026", conferma il commissario delle opere olimpiche. La ciclabile panoramica a picco sul lago di Como, che in futuro dovrebbe proseguire verso l’Alto Lario, permetterà a ciclisti di non dover più percorrere la trafficata e pericolosissima Statale 36, l’unico collegamento viario che c’è tra il capoluogo di provincia e Abbadia lariana. D.D.S.