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La Giunta-Rapinese di Como si allarga: chi ne esce ridimensionato?

Il sindaco Rapinese di Como ha rimpastato la Giunta, assegnando nuove deleghe e ridimensionando alcune competenze. Il sindaco si occuperà di patrimonio, sport, sicurezza, polizia locale, affari generali e istituzionali, relazioni internazionali, innovazione tecnologica.

La Giunta-Rapinese si allarga. E c’è chi ne esce ridimensionato

Rimpasto di Giunta dove il sindaco Rapinese (foto) ha promosso nell’esecutivo Chiara Maccabeo, che in aprile assunse nel suo staff. Alla neo assessora le deleghe a verde, parchi e giardini che gestiva da dicembre, quando fu escluso dall’esecutivo l’assessore Lombardi, aggiungendovi i rapporti con il Consiglio comunale, comunicazione e Urp, eventi, marketing territoriale e rapporti con le università. L’ampliamento della Giunta è stata l’occasione di rivedere l’assegnazione delle competenze, quasi tutte confermate ad eccezione di quelle per l’assessore Enrico Colombo, uscito ridimensionato dal rimpasto con la perdita di urbanistica, mobilità e trasporti, ora in capo al sindaco. A lui rimaste cultura e turismo mentre il sindaco si occuperà anche di patrimonio, sport, sicurezza, polizia locale, affari generali e istituzionali, relazioni internazionali, innovazione tecnologica. Alla vice sindaco Roperto le deleghe a politiche educative, sociali, abitative, volontariato e nido, l’assessore Nicoletta Anselmi si occuperà di personale, tempi e orari della città. Ad Alberto Fontana confermati affari legali, bandi e contratti, legalità, trasparenza, lotta alle mafie, servizi demografici ed elettorali, servizi amministrativi cimiteriali. Michele Cappelletti continuerà con le partite Iva, commercio, Suap, decoro urbano, protezione civile e in più ambiente. Confermati gli incarichi a Maurizio Ciabattoni con edilizia privata, lavori pubblici, politiche energetiche, reti, acque e strade. A Monica Doria bilancio, finanziamenti pubblici e comunitari, partecipate ed economato, sponsorizzazioni e tributi. Francesca Quagliarini continuerà a occuparsi di politiche giovanili, pari opportunità, diritti civili, quartieri e partecipazione, ma ha perso l’università.