MARIA GRAZIA LEPORATI
Cronaca

La Pesa Vegia, una tradizione senza freni

In un piccolo paese del Lecchese una grande festa: la caratteristica manifestazione che va avanti da anni e anni

Vista dal lago su Bellano con il falò e la Lucia: due dei simboli della festa

Vista dal lago su Bellano con il falò e la Lucia: due dei simboli della festa

Inizia nel 1606, quando da Como giunsero i governatori spagnoli per conquistare Bellano, portando con sé un nuovo modo per pesare le cose. Il popolo, però, non voleva la cosiddetta "pesa nova" e, visto il malcontento, il governador chiese al popolo quale volessero tra le due pese per ben tre volte: il popolo allora rimase convinto che il loro modo, ovvero la pesa vegia, era il migliore; quindi, si tenne la vecchia e, per festeggiare, le dame andarono a cavallo per tutto il paese.

La Pesa Vegia (ovvero, dal dialetto bellanese, “Pesa vecchia”) fu celebrata da allora il 5 gennaio: i bellanesi festeggiano questo evento anche in tempo di guerre e privazioni, inscenando: il corteo dei Re Magi, il traino delle pese sulla provinciale, il falò sul molo e il corteo dei Moretti. Negli anni molti sono stati i cambiamenti e le innovazioni apportate al modo di festeggiare.

Nel 2026 si celebreranno i 420 anni dalla nascita di questa peculiare festa. Ma come viene celebrata ogni anno la Pesa Vegia? Durante la festa, che si apre sempre nel tardo pomeriggio, si possono visitare diverse location: il presepe vivente, la corte di Re Erode, il Consiglio Comunale e la Corte del Podestà, la casa di Teresa di Pom, l’Oasi dei Re Magi, l’Osteria dei Mercanti e i giri in Lucia dal Molo Storico.

Il presepe vivente è una delle location più caratteristiche: nella capanna di Gesù bambino ci sono Maria e Giuseppe, il bue e l’asinello. Maria e Giuseppe donano le caramelle ai bambini che passano per la capanna. L’oasi dei Re Magi si trova all’orrido di Bellano, celebre località turistica del paese, e anche i tre re magi, adornati di vesti pregiate e parrucche particolari, che donano le caramelle ai passanti e a chi si fa una foto con loro. I cibi tipici sono il vin brulè e il “miciulan”, un pane e uvetta tipico della festa. Al traino delle pese si trascinano a terra delle tolle che fanno molto rumore. Il falò si accende verso la mezzanotte, quando la stella dei moretti passa.

Solo nel secondo Novecento vennero introdotti nella manifestazione il Governatore e la tradizionale lettura dell’editto dal balcone del Municipio, insieme alla celebre canzone La Teresa di pom, fondata su una storia vera: la Teresa sarebbe una signora bellanese che fa la fruttivendola per portare a casa al marito i soldi. Questo è uno spezzone di questa originale canzone:"deghen deghen la poca minestra/deghen deghen de rise e fa so/deghen deghen la poca minestra/ deghen deghen de rise e fa so/Teresa di pom Teresa di pom la fa la fruttarola/ Teresa di pom Teresa di pom per mantegni il so om/ la la la la la la la la / la la la la la la la la/ Teresa di pom Teresa di pom per mantegni il so om"

Tutti questi elementi inseriti nella tradizionale Festa dei Re Magi danno luogo a quella manifestazione popolare, dove il sacro si fonde con il profano in un legame indissolubile dal nome Pesa Vegia.