Una strada oltre la neve. Da sola però non basta. Anzi potrebbe essere più devastante della fine della stagione dello sci. È la strada agro-silvo-pastorale tra i Piani d’Erna a Lecco e Moretone, attraverso la Val Boazzo, una delle ultime aree ancora selvagge e incontaminate della zona. Sono stati già stanziati 70mila per progettarla. Servirà solo per i pochi residenti che a Erna abitano, la manciata di operatori commerciali e turistici rimasti e per le emergenze, quando la funivia, unico collegamento veloce e agevole, non funziona. Una proposta su cui tuttavia gli attivisti di Legambiente frenano.
La stessa funivia, realizzata negli anni Sessanta insegna: i Piani d’Erna avrebbero dovuto diventare una rinomata località sciistica, ma il sogno è durato solo qualche lustro, dagli anni Settanta ai Novanta. "Il rischio è che l’opera diventi una strada per consentire l’ingresso automobilistico in un luogo naturale – avvertono da Legambiente Lombardia -. Se ciò dovesse accadere, i Piani d’Erna perderebbero gran parte del loro potenziale di attrazione turistica". Attualmente Erna è visitata soprattutto da stranieri, milanesi e brianzoli in cerca di gite fuoriporta in mezzo alla natura facilmente accessibili e a due passi dalla città, come a Chamois in Valle d’Aosta o Werfenweng in Austria, dove esistono regole ferree per scongiurare che la viabilità forestale diventi una via di transito ordinario.
"Occorre proibire ogni uso improprio – insistono da Legambiente –. La pista ha un senso anche economico e ambientale solo se viene intesa come infrastruttura territoriale, per un progetto di sviluppo per gli imprenditori agro-silvo-pastorali da reinsediare in modo sostenibile e compatibile, che non porti alla scomparsa di prati e pascoli che hanno sempre caratterizzano quella zona".