"Grazie". È il messaggio di congedo con cui monsignor Davide Milani si congeda dai lecchesi al termine dell’esperienza come prevosto di Lecco e alla vigilia del nuovo incarico in Vaticano. Il sacerdote di 56 anni originario di Valgreghentino, dopo aver guidato a partire dal 2018 i fedeli, ma non solo delle parrocchie di San Nicolò, San Carlo al Porto, San Materno in Pescarenico e del santuario della Vittoria, è stato nominato officiale del dicastero della Cultura e dell’educazione della Santa Sede e e segretario generale della Fondazione Pontificia Gravissimum educationis, incarico che già svolgeva ma non a tempo pieno. "Tante sensazioni, emozioni, riflessioni, timori – confida -. Ma una sola parola per Lecco, la comunità cristiana e la città: grazie. Tante sensazioni, emozioni, riflessioni, timori. Mi avete arricchito di fede, umanità, amicizia, cultura. Mi avete arricchito con le speranze e i dolori condivisi, con la compagnia e le intraprese vissute insieme. La saggezza popolare, guida preziosa, dice che nelle partenze si sa quel che si lascia ma a proposito di quel che si trova molte sono le incognite. So quel che lascio, da qui la sofferenza. So anche quel che troverò, pur non avendone evidenza: mi fido di chi è testimone autentico e stimo nella Chiesa".
Sono Papa Francesco e il cardinale José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero vaticano che lo hanno voluto a Roma, ma anche l’arcivescovo di Milano monsignor Mario Delpini, di cui è stato portavoce, che ha acconsentito al suo trasferimento. Il suo comunque non è un addio.