DANIELE DE SALVO
Cronaca

Lancio col parapendio. Muore a 46 anni sul Monte Cornizzolo

La vittima è stata individuata tramite il telefonino

I “draghi“ dei vigili del fuoco hanno avvistato il corpo del pilota in un punto scosceso

I “draghi“ dei vigili del fuoco hanno avvistato il corpo del pilota in un punto scosceso

Un colpo di vento improvviso, magari un brusco cambiamento della termica che lo sosteneva in aria, o forse un problema tecnico con la vela e i comandi, o magari un errore di valutazione pagato a caro prezzo, la vita. Lo stabiliranno eventualmente i magistrati di turno qualora venisse avviata un’inchiesta sul pilota di parapendio di 46 anni che ieri si è schiantato contro una parete di roccia alle pendici del Monte Cornizzolo e poi è precipitato al suolo, senza possibilità di scampo. L’allarme è scattato poco dopo le 18, in seguito al mancato atterraggio e rientro a terra del parapendista, un italiano di cui ieri in serata non erano state ancora confermate le generalità, che nel pomeriggio si era lanciato dal Cornizzolo. Oltre a non sapere dove si trovasse, non rispondeva nemmeno al cellulare, una circostanza che ha lasciato presagire il peggio. Da terra si sono subito messi in marcia per cercarlo i tecnici del Soccorso alpino della stazione del Triangolo Lariano della XIX Delegazione Lariana, mentre dall’aeroporto di Malpensa sono decollati i Draghi lombardi dei vigili del fuoco in elicottero. Sono stati proprio i Draghi lombardi, durante la ricognizione aerea, a scorgere il corpo del pilota di volo a vela. Lo hanno individuato utilizzando anche il sistema Imsi catcher, che permette di intercettare il segnale di un telefonino e geolocalizzare le coordinate del punto da cui viene emesso. Era in un punto molto scosceso e impervio: per raggiungerlo si sono dovuti calare con il verricello. Una volta localizzato, sono poi arrivati i soccorritori dell’eliambulanza di Areu di Como, tra cui un medico, a cui è spettato il compito di constatare e dichiarare la morte del 46enne.

Il Cornizzolo, che svetta al confine tra le province di Lecco e Como e dalla cui cima, a 1.240 metri di altezza, si vedono il lago di Como e tutti i laghi della Brianza, è un santuario per gli appassionati di parapendio. È sede anche di un Aeroclub e di una scuola di volo, con i cui istruttori chiunque può provare l’esperienza di un volo in parapendio in tandem.