BARZIO (Lecco)
Barzio, non un luogo qualsiasi per celebrare la Giornata della memoria in occasione dell’80esimo anniversario del campo di concentramento di Auschwitz e per consegnare le Medaglie d’onore in ricordo quanti sono stato internati nei lager, alcuni mai più tornati a casa. Non c’è praticamente famiglia che non abbia avuto partigiani, internati, oppositori dei nazifascisti e non c’è paese dove non ci sia un cippo che indichi eccidi ed esecuzioni sommarie da parte di SS e miliziani delle Brigate nere. A Ballabio, alle porte della Valsassina, ha trovato rifugio pure Liliana Segre. "La Valsassina è stato il territorio lecchese che più di altri ha patito la guerra e i rastrellamenti", conferma il prefetto di Lecco Sergio Pomponio, che ieri pomeriggio, a Barzio, ha consegnato 16 medaglie d’onore agli eredi di altrettanti internati lecchesi: Mario Acerboni e Carlo Beri di Casargo, Enrico Arrigoni di Bellano, Guido Artusi di Introbio, Carlo Barindelli di Esino Lario, Pacifico Baruffini, Luciano Ciresa e Angelo e Carlo Mascheri di Cortenova, Achille Bellani di Casatenovo, Felice Capinni di Valmadrera, Antonio Dajielli di Gallarate i cui figli abitano a Bellano, Biagio Fazzini di Premana, Ambrogio Galbiati di Pasturo, Felice Locatelli di Ballabio e Alberto Navetti di Como la cui figlia vive a Colico. Altre tre Medaglie d’onore ad altrettani lecchesi sono state consegnate fuori provincia:a Eugenio Butti, Giovanni Cesana e Giovanno Ronchetti di Valmadrera. A far gli onori di casa il presidente della Comunità montana di Valssassina, Valvarrone, Val d’Esino e Riviera Fabio Canepari, insieme al presidente dell’Anpi della Valsassina Angelo Pavoni e al vicepresidente dell’Anpi della Valsassina Augusto Giuseppe Amanti. Alla cerimonia hanno preso parte i massimi esponenti istituzionali della provincia, i sindaci e i vertici delle forze dell’ordine. Diverse le iniziative anche nel resto del territorio: a Merate alle medie del Comprensivo statale sono state lette riflessioni e lettere; a Cernusco l’inaugurazione di un cippo per i fratelli partigiani Angelo e Ferruccio Valagussa che lì sono nati; a Lecco sabato la posa di tre pietre d’inciampo.