Lecco, 9 aprile 2019 – L' aneurisma cerebrale gigante avrebbe potuto cedere di punto in bianco da un momento all'altro e ucciderlo all'istante. I Neurochirurgi dell'ospedale Alessandro Manzoni di Lecco sono però riusciti ad operarlo e salvare il paziente con un delicato e complesso intervento studiato e preparato a tavolino nei minimi dettagli, grazie all’impiego di un particolare modello tridimensionale ottenuto mediante una stampante 3D, che ha garantito di poter realizzare una rappresentazione chiara dell’anatomia dell’aneurisma e delle arterie normali
GLI ANEURISMI CEREBRALI GIGANTI- Gli aneurismi cerebrali sono dilatazioni patologiche delle arterie del cervello che colpiscono tra lo 0,4% e il 6% dei cittadini, con una frequenza maggiore nel sesso femminile. Estremamente più rari sono invece gli aneurismi cerebrali giganti, che vengono così definiti perché le loro dimensioni superano i 2,5 centimetri di diametro, e che,oltre a presentare un elevato rischio di rottura, creano anche un ulteriore disturbo al paziente a causa del loro enorme volume che comprime il cervello.
L'OPERAZIONE - Il trattamento chirurgico di un aneurisma gigante è collegato a molti rischi poiché la chiusura e la rimozione possono danneggiare le arterie normali dalle quali origina l’aneurisma stesso – spiega il dottor Giannantonio Spena, direttore della Neurochirurgia dell'Alessandro Manzoni - Per tale motivo, al fine di poter disegnare una strategia efficace di intervento, si rivela estremamente utile il supporto fornito in fase preoperatoria dal modello tridimensionale fornitoci dalla stampante 3D: la ricostruzione del cranio, delle arterie normali e dell’aneurisma ci ha infatti permesso facilmente di immaginare i possibili corridoi chirurgici e di arrivare al momento dell’intervento con una maggiore sicurezza e prontezza”.
LA STAMPANTE 3D - Di norma, le immagini vengono acquisite tramite Tac, Risonanza magnetica ed Angiografia cerebrale con successiva ricostruzione tridimensionale di queste immagini. “A partire da queste ultime – precisano i neuroradiologi Alessandro Lunghi e Marco Filizzolo - è stato possibile mediante un software di ricostruzione in grafica 3D ed alla collaborazione con il dottor Villiam Dallolio, generare il modello tridimensionale in un formato leggibile da una stampante 3D, con conseguente realizzazione di un modello tridimensionale in resina”. Seppur già diffusa in altri ambiti, come nella chirurgia epatica, e nonostante sia stata riconosciuta la sua affidabilità, la stampante 3D non viene ancora routinariamente usata in ambito neurochirurgico.
TRATTAMENTO PERSONALIZZATO - “Il periodo storico nel quale ci troviamo ci impone tuttavia di affiancare alla consueta pratica medica tutti quegli strumenti che possano fornire al paziente i maggiori dettagli circa la procedura alla quale sarà sottoposto - commenta dottor Andrea Salmaggi, direttore del dipartimento di neuroscienze dell’Asst di Lecco -.Ogni paziente con aneurisma cerebrale richiede un trattamento sempre più personalizzato: per il raggiungimento di obiettivi sempre più mirati e specifici, quindi, riteniamo sia fondamentale sfruttare la tecnologia più moderna in una scena che coinvolga diversi attori con diverse competenze, quali il neurochirurgo, il neurologo vascolare e il neuroradiologo, che assicurano al paziente il trattamento più corretto e tempestivo possibile”.
CronacaLecco, paziente con aneurisma cerebrale gigante: operato grazie ad un modello in 3D