Lecco, 22 settembre 2024 – La Lecco del futuro non si sogna e non si progetta più a tavolino, con un tecnigrafo o al computer, né nelle stanze dei palazzi del potere o durante lunghe e noiose discussioni tra politici. La Lecco che verrà si immagina davanti ad una tazzina di caffè e durante quattro chiacchiere in libertà, oppure durante una passeggiata all’aria aperta.
È il metodo, innovativo, scelto dal sindaco Mauro Gattinoni, “per coinvolgere i cittadini e insieme a loro condividere idee, suggestioni, desideri per la migliore Lecco del domani” e provare a trasformarli in realtà. Per l’area della Piccola velocità, l’ex scalo merci ferroviario che diventerà il quindicesimo rione di Lecco, anche un vero e proprio urban center, è già stato proposto un cosiddetto world café, una chiacchierata informale come a un bar appunto, insieme ad amministratori locali, tecnici e professionisti dell’urbanistica. Diverse le proposte emerse: la Piccola dovrà essere un luogo di aggregazione, studio e lavoro per i più; una location per eventi, esibizioni, esposizioni, cinema all’aperto; uno spazio multifunzionale; centro di ricerca; polo per start-up.
“Uno spazio accessibile a tutti e inclusivo”
“Gli spazi esistenti, quelli in fase di riqualificazione e quelli in futuro oggetto di rigenerazione urbana dell’area della Piccola dovrebbero esprimere un principio di democraticità dello spazio pubblico – è la sintesi emersa –. Accessibile, inclusivo, per tutti e di tutti”. Poi ci sono gli spazi verdi: “La funzione del verde è fondamentale. Questo spazio può trasformarsi in un ecosistema rigenerativo, capace di portare benefici sia agli abitanti che alla natura. L’idea è quella di creare un eco-quartiere che contribuisca alla mitigazione del clima, fornisca habitat per animali e uccelli, e allevi il calore durante le estati”. Iniziativa analoga a quella per la Piccola, è in programma pure a inizio ottobre per la valle del Gerenzone, con una passeggiata al posto di un caffè. “Questo laboratorio si concentrerà sul possibile impegno degli spazi di archeologia industriale e sulle necessarie connessioni verdi, come prati e sentieri, e blu, come il fiume, fiumicelle, derivazioni, acquedotti e lavatoi, che caratterizzano una delle parti più caratteristiche della nostra città”, spiega il sindaco.