Lecco, 11 gennaio 2017 - «Avremmo pouto far scattare le misure cautelari ma c'erano in gioco troppi interessi: la sicurezza nazionale, il futuro dell'azienda e dei suoi lavoratori». E' uno dei tanti risvolti raccontati da Antonio Chiappani nella conferenza stampa terminata alle 12 nella quale il procuratore di Lecco ha svelato i retroscena dell'indagine sulla Gilardoni Raggi X di Mandello sfociata in sei avvisi di garanzia all'indirizzo dell'ex presidente del cda (e socio di maggioranza) Maria Cristina Gilardoni, l'ex direttore del personale Roberto Redaelli ma anche di Andrea Ascani Orsini, socio di minoranza, il consulente Alberto Comi e i medici aziendali, Stefano Marton e Maria Papagianni.
Le posizioni più pesanti restano quelle dell'anziana padrona e di Redaelli, accusati di maltrattamenti e violenza nei confronti di 54 dipendenti della storica azienda di Mandello che risultano parti offese. Agli altri quattro indagati viene contestata la mancata osservanza di misure di sicurezza sul lavoro mentre nel caso di Comi, inserito all'ultimo nel consiglio di amministrazione, di essersi speso come consulente senza averne il titolo. I sei indagati avranno tempo venti giorni per consegnare delle memorie scritte e, nel caso, rendere testimonianza davanti al titolare dell'inchiesta, il sostituto Silvia Zannini.