Lecco, 20 dicembre 2024 – Il progetto c’è, i soldi per realizzarlo no. Niente stanziamenti, almeno per ora, per la costruzione dello svincolo di Pescate del Quarto ponte. Senza svincolo, il ponte a scavalco sull’Adda alla confluenza con il lago di Garlate, in fase di costruzione accanto al Terzo ponte della Statale 36, non potrà diventare a doppio senso di circolazione, sia in ingresso, sia in uscita da Lecco. Per non lasciare il ponte a direzione unica, solo in ingresso a Lecco, occorrono altri 18 milioni e mezzo di euro, in aggiunta ai 35 già stanziati per il Quarto ponte. “L’intervento consiste nella demolizione e nella ricostruzione della rampa che da Pescate accede alla Statale 36, che va a porsi a una quota altimetrica superiore rispetto alla viabilità di raccordo tra il ponte in fase di realizzazione e la viabilità esistente – spiegano nella loro relazione gli ingegneri di Anas –. La soluzione non comporta la modifica del viadotto in fase di costruzione”.
Il nodo da sciogliere
In pratica, l’attuale rampa di collegamento alla Statale 36 dalla ex Statale 36 dovrebbe essere demolita e ricostruita più in alto, per consentire il passaggio sulla sottostante corsia di marcia per i conducenti provenienti da Lecco e diretti in uscita a Pescate. Il cronoprogramma indica 14 mesi di lavori. “La conformazione del nuovo ponte a doppio senso di circolazione consentirà la completa suddivisione del traffico urbano da quello extraurbano – elencano i benefici sempre da Anas –. La nuova configurazione dello svincolo non costituirà un aggravio del traffico a Pescate, poiché il numero dei veicoli in transito non si modificherà. Con la nuova conformazione il traffico diretto a Pescate verrà suddiviso in due flussi separati”.
L’ordine del giorno
Per ottenere gli stanziamenti e iniziare in fretta l’adeguamento del ponte, il consigliere regionale lecchese dem Gian Mario Fragomeli ha presentato un ordine del giorno durante la discussione sul bilancio regionale “per prevedere risorse, oltre a quelle nazionali, da destinare a tutte le fasi necessarie all’esecuzione del progetto”. La mozione è stata tuttavia cassata. Al momento quindi non si sa né da chi, né quando e neppure se mai arriveranno i fondi per rendere il Quarto ponte a doppio senso. “Spendere 35 milioni di euro per un ponte a metà sarebbe follia”, sentenzia Fragomeli.