
La sede della Provincia
Lecco, 30 gennaio 2016 - Il futuro delle province è sempre più incerto e si cercano alternative in cui Lecco possa inserirsi. E così circola l’idea di un super ente che possa unisce le province di Lecco, Como, Monza e anche Varese. Potrebbe essere il futuro dei Comuni lecchesi. O almeno, con ogni probabilità, sembra essere l’idea di Villa Locatelli: l’idea dovrà essere formulata entro Pasqua, discussa all’ultima assemblea dei sindaci riunita per parlare di aree vaste. Ma prima bisognerà attendere lumi da Milano con il governatore Maroni che ha già proposto di suddividere la Regione in otto Cantoni.
«Un accoroamento è possibile tra Como, Lecco, Monza e forse anche Varese, mentre Sondrio è più facile che vada verso una sorta di autonomia – afferma il presidente della Provincia Flavio Polano –. Si creerebbe un’area vasta di 299 comuni, un milione 760mila abitanti, senza contare Varese, in quel caso ci sarebbero circa 2 milioni e 600mila persone. Inoltre saranno 192mila le attività economiche». «Il problema vero per la nostra regione sarà equilibrare la città metropolitana di Milano e gli altri territori». Polano ribadisce che «il territorio provinciale è stato diviso in due aree, il Lario, che comprende anche la Valsassina, e la Brianza. Sono due zone omogenee che potrebbero anche decidere di staccarsi e andare per conto proprio». Tra i contrari all’idea di Villa Locatelli c’è Mauro Artusi, sindaco di Primaluna.
«Penso che sia una cosa giusta pensare all’unitarietà e all’omogeneità dei territori. Proprio per questo non escluderei a priori la possibilità di legarci a Sondrio. Cosa c’entra la Valsassina con Monza? Senza contare poi che ci troveremmo in una zona troppo vasta e finiremmo con il contare molto poco nel nuovo ente, soprattutto noi piccoli paesi». Il primo cittadino di Lecco Virginio Brivio invece è d’accordo con la creazione di un’area vasta che unisca parecchi territori lombardi, meglio ancora se tutta la provincia di Lecco rimarrà unita. «Avremo poca gestione ma molta programmazione: l’area vasta serve per andare a dialogare meglio con gli altri enti, quindi dobbiamo avere un peso maggiore. Gli sguardi verso Como e Monza non sono contradditori fra loro, ma mi auguro che la provincia di Lecco sia unita, non ci sia uno spezzatino che cancelli vent’anni fatti insieme». La strada è ancora lunga, ma entro fine marzo gli 88 Comuni lecchesi dovranno scegliere il proprio futuro. Per non venirne travolti.