"Siamo stanchi, anzi arrabbiati di fronte a questo scempio". Non è stato tenero Luca Dossi, presidente del Comitato di Chiuso, nei confronti di Giancarlo Giorgetti, in visita elettorale in città a sostegno del candidato del centrodestra, Peppino Ciresa. "Ma lo saremmo stati con tutti, da destra a sinistra, perché siamo un gruppo di cittadini apartitico, che si batte contro questa dimostrazione di incapacità della politica tutta: è assolutamente inaccettabile che il cantiere sia partito nel 2012 e si sia fermato al 20% dei lavori eseguiti nel 2018, anno in cui si doveva ultimare l’opera".
Insieme a Giorgetti al cantiere della più clamorsa delle incompiute lo stesso Ciresa, ma anche i “big“ provinciali della Lega: il senatore Paolo Arrigoni, il segretario Flavio Nogara, il consigliere regionale Antonello Formenti e Marco Ghezzi, sindaco di Calolziocorte. Da parte sua Giorgetti non ha cercato di indorare la pillola. "Quello che vedo è vergognoso - ha ammesso - e farò di tutto per porvi rimedio, anche se temo non sarà facile". "Ho apprezzato la sua schiettezza - ha commentato Dossi - perché almeno non ci ha raccontato le tante belle parole che abbiamo sentito in passato. Ora vorremmo risposte concrete però".
"Le maggiori colpe? Da parte mia posso solo dire che la rescissione del contratto con la Salini da parte della provincia è stato l’errore più grande perché ha offerto all’impresa l’assist per sganciarsi da una situazione difficile e dall’altro ha avviato una serie di contenziosi da cui se ne uscirà se va bene tra dieci anni". Nella sua visita in città Giorgetti ha fatto tappa anche in piazza Carducci, nel rione di Acquate (roccaforte di Mauro Gattinoni) e in piazza Garibaldi per ascoltare i cittadini, mentre si è anche intrattenuto con i rapprsentanti del mondo industriale e dei commercianti per capire gli umori delle categorie produttive della città.A.Mor.