REDAZIONE LECCO

Lecco, sulle tracce di 127 fantasmi: i dati degli scomparsi in provincia

Dal 2017 sono state 205 le persone scomparse, otto i cadaveri

Il viceprefetto Marcella Nicoletti spiega il piano di ricerca degli scomparsi

Lecco, 29 ottobre 2019 - Alcuni scompaiono perché vogliono scomparire. Altri si perdono. Altri vengono rapiti. Ma tutti hanno bisogno di qualcuno che vada a cercarli”. Lo scrive il grande romanziere e regista poliziesco statunitense Don Winslow. E in provincia di Lecco le persone che hanno bisogno che qualcuno vada a cercarle sono 127 solo negli ultimi tre anni. Dal 2017 ad oggi sono scomparsi infatti in 205: 78 di loro sono stati trovati,otto purtroppo morti, mentre gli altri 127 paiono appunto essere diventati fantasmi che si sono dissolti nel nulla. L’ultimo a sparire è stato a inizio mese un pensionato di 85 anni di Mandello del Lario, tuttora irreperibile.

GLI SCOMPARSI - A rivelare le cifre, frutto di un lavoro certosino poiché non esistono database specifici, è il viceprefetto e capo di gabinetto della prefettura di Lecco Marcella Nicoletti, salita in cattedra a Bosisio Parini per un corso per i volontari di Protezione civile per illustrate il Piano provinciale di ricerca della persone scomparse. “Per persone scomparse si intende coloro che volontariamente o involontariamente lasciano la propria abitazione senza fornire indicazioni e dalla cui scomparsa possa derivarne un pericolo per l’incolumità o per la vita», spiega il viceprefetto.

I DATI - Nel 2017 gli scomparsi sono stati 78, 39 dei quali mai trovati, nel 2018 59 di cui 45ancora da cercare e nei primi 10mesi del 2019 già 68, di cui solo25 sono stati trovati mentre gli altri 43 continuano a mancare all’appello. “Delle 205 persone scomparse nell’ultimo triennio150 sono uomini e 55 sono don-ne mentre 72 sono stranieri e 132cittadini italiani. I maggiorenni invece sono 88 e i minorenni 117, un numero che discorda da quello nazionale, dove solitamente i minori scomparsi sono di più dei maggiorenni per le denunce di allontanamento degli stranieri non ancora maggiorenni richiedenti protezione internazionale che scappano dai centri di accoglienza”.

IL PIANO PROVINCIALE - Quando viene presentata denuncia di scomparsa, per la quale non oc-corre aspettare le 48 ore di tempo, scattano immediatamente le procedure previste. Si parte con la consultazione del magistrato di turno, l’avvio dell’attività info-investigativa, la compilazione della scheda relati-va alla persona scomparsa, l’inserimento dei dati nel sistema informatico nazionale e la comunicazione al prefetto e al commissario straordinario del Governo perle persone scomparse, istituito nel 2007 a testimonianza della portata del fenomeno, che attualmente è Giuliana Perrotta.

LE RICERCHE - Per cercare gli scomparsi vengono allestiti un Pca, cioè un Posto di comando avanzato vicino al luogo dove si ritiene sia avvenuta la scomparsa per coordinare i soccorritori direttamente in posto e un Coc, un Centro operativo comunale da cui il sindaco attiva i volontari della Protezione civile per supportare e assistere i ricercatori operativi, come i tecnici del Soccorso alpino, i vigili del fuoco, carabinieri, poliziotti, finanzieri e sanitari del 118, che vengono mobilitati a seconda delle necessità, proprio come accaduto per l'alpinista 32enne Mattia Sponza rinvenuto privo di vita mercoledì scorso in un canalone del Moregallo, per il quale sono stati messi in campo tutti insieme tutti gli uomini e i mezzi disponibili, perché ogni scomparso ha bisogno e merita di essere cercato.

IL PREFETTO - Il responsabile e referente ultimo delle operazioni resta comunque sempre il prefetto, a cui tra l’altro spettano, tramite un suo delegato, i rapporti sia con gli operatori dell’informazione per diffondere notizie che possano aiutare nelle ricerche, sia con i fa-miliari per tenerli costantemente aggiornati sull’evolversi della situazione.