D.D.S
Cronaca

Dervio, l’ecomostro sparito e i progetti per il futuro: arrivano case vista lago

Depositate in municipio le caste sul progetto per l’area ex Società esercizio cave feldspato: chiusi bonifico e sgombero dei terreni. Per il momento nella zona sono stati ricavati trenta posti auto

Le operazioni di abbattimento della vecchia fabbrica mineraria (Archivio)

Dervio, 23 febbraio 2024 – Case di lusso vista lago al posto dell’ecomostro di Dervio. In municipio è stato depositato il voluminoso incartamento relativo al piano attuativo nella vecchia fabbrica mineraria dismessa ormai dal 2000 e completamente rasa al suolo da un paio d’anni.

Era lo stabilimento attivo a partire dal 1920 della "Società Esercizio Cave Feldspato" o semplicemente "Feldspato", dal nome del materiale che veniva triturato e lavorato dopo essere stato estratto dalle miniere più a monte della Valvarrone per essere utilizzato nell’industria del vetro e della ceramica in mezzo mondo.

È un’area di circa 4.500 metri quadrati, vicino al centro del paese, una sorta di quartiere fantasma dove sorgevano i ruderi di cisterne, silos, nastri trasportatori, tubature, magazzini e depositi in lamiera. Il piano attuativo prevede l’edificazione di 13mila metri cubi di nuove abitazioni di pregio. Per bonificare e sgomberare il terreno gli specialisti della "Attività di recupero" di Colico hanno impiegato parecchi mesi. Hanno recuperato e riciclato dalle 500 alle 700 tonnellate di ferro. Dovranno ricorrere all’utilizzo di macchinari speciali. Lì è prevista l’edificazione di 13mila metri cubi di nuove abitazioni.

Tutti gli interessati hanno ora 15 giorni di tempo per visionare progetti e atti e presentare eventuali osservazioni. "Probabilmente ci vorrà parecchio tempo per trasformare i progetti in realtà, ma intanto abbiamo bonificato e recuperato un’area dismessa in un punto importante sotto il profilo sia paesaggistico sia urbanistico - spiega il sindaco di Dervio, Stefano Cassinelli -. Grazie alla disponibilità dei proprietari abbiamo ottenuto inoltre da subito la possibilità di realizzare una trentina di parcheggi pubblici che abbiamo messo a disposizione di tutti". Inizialmente nella zona era previsto un inutile quanto costoso sottopasso ferroviario, poi depennato per evitare inutili contenziosi e soprattutto di bloccare la possibilità di riqualificare l’intero comparto.