
L’Sos camici bianchi Medico del lavoro di Asst dice addio anzitempo
LECCO
Non si arresta nemmeno a Ferragosto l’emorragia di camici bianchi tra le fila della sanità pubblica lecchese. Dopo il primario e l’aiuto primario del reparto di Ginecologia dell’ospedale San Leopoldo Mandic di Merate, cinque oculisti su otto compreso il primario dell’Oculistica dell’Alessandro Manzoni di Lecco, gli psichiatri, gli anestesisti, e altri specialisti ancora, oltre a responsabili infermieristici dipartimentali e caposala, ha rassegnato le dimissioni volontarie il dirigente medico Francesco Scorso, 31 anni, da uno e mezzo in forze alla struttura complessa di Medicina del lavoro dell’Asst di Lecco con un contratto a tempo determinato.
Pur di andare altrove non ha nemmeno atteso la scadenza naturale del contratto, ha preferito rescinderlo prima, a costo di incappare in penali. "A decorrere dal 30 settembre 2023 si renderà vacante un posto di dirigente medico della disciplina di Medicina del lavoro a seguito del recesso volontario del dottore Francesco Scordo, in servizio a tempo determinato presso la struttura complessa di Medicina del lavoro di questa Asst", si legge nella delibera approvata e pubblicata nei giorni scorsi. Si tratta appunto solo dell’ultima defezione tra i dipendenti in servizio nei presidi, negli ambulatori e nelle strutture territoriali dell’Azienda socio-sanitaria territoriale di Lecco e provincia. In sei mesi quest’anno tra medici, infermieri, operatori sanitari, impiegati, tecnici di laboratorio e operai hanno presentato le dimissioni già in 129, ad un ritmo di più di uno al giorno lavorativo. È un tourn-over impressionante su circa 3mila dipendenti. Ora si cerca un sostituto per l’ultimo che se ne sta andando. Eleonora Valsecchi, la primaria facente funzione della Medicina del lavoro i cui specialisti si occupano di garantire la salute di quanti lavorano in Asst di Lecco, ha spiegato che serve "per garantire il regolare proseguimento delle attività clinico-assistenziali".
Daniele De Salvo