Olgiate Molgora (Lecco) – Papà Stefano non vuole più lottare per riportare a casa la sua piccola Cora, che ormai è diventata una piccola signorina di 11 anni. Non la vede e non l’abbraccia da due anni e mezzo, da quando, nel marzo 2022, mamma Annalisa, la sua ex, gliel’ha portata via a tradimento, trascinandola con sé da Olgiate Molgora, dove abitavano entrambe, fino all’altra parte del mondo, in Costa Rica, dove ora si trovano tutte e due. Annalisa è riuscita a ottenere il riconoscimento di rifugiata politica e così non è più obbligata a rimpatriare almeno Cora, come invece avevano stabilito gli stessi giudici del Costa Rica.
Stefano potrebbe presentare ricorso, che probabilmente vincerebbe, però ha deciso di rinunciarvi. Quella di papà Stefano non è una resa, e nemmeno una sconfitta. È il gesto d’amore, estremamente sofferto e doloroso, più grande che un genitore possa compiere: anteporre a se stesso il bene di un figlio. “Cora in Costa Rica ha trovato nuove amiche, frequenta la scuola, pratica sport – racconta Stefano Zanardini, operaio di 41 anni, che risiede a Somma Lombardo, insieme ai due fratelli più grandi di Cora, affidati a lui come sarebbe successo anche con Cora perché la mamma non è ritenuta idonea a crescerli -. I rapporti con la madre ora sono più distesi e ho modo di sentirla e vederla per telefono ogni settimana. Mi pare serena e non voglio che soffra un’altra volta e subisca di nuovo il trauma di essere strappata da quella che è la sua nuovo vita”.
Stefano confida che magari Cora decida autonomamente di rientrare in Italia quando sarà maggiorenne. “Intanto spero di riuscire di andarla a trovare io in Costa Rica il più spesso possibile, insieme ai suoi fratelli – prosegue Stefano -. Ci stiamo organizzando”. Per pagare parte del viaggio attingerà anche ai soldi che è riuscito a raccogliere grazie ad una raccolta fondi che aveva promosso per pagare le spese del procedimento legale costoso e complesso che adesso invece non intende più affrontare. Stefano ovviamente ha tentato pure di convincere Annalisa – Lucifero di cognome, pure lei di 41 anni – a rientrare con Cora spontaneamente in Italia, dove tuttavia è sotto processo per sottrazione di minore. “Ci ha riflettuto, ma non se la sente – spiega Stefano -. È inutile insistere. A me interessa solo che Cora stia bene, cresca serena, non soffra più”.