DANIELE DE SALVO
Cronaca

Maltempo, bomba d'acqua in Alto Lario: isolate Tremenico e Introzzo. Dervio è salva

Frane, allagamenti e strade bloccate a Valvarrone. A Dervio la furia del Varrone ha travolto un camion e una ruspa cingolata con braccio meccanico

Il camion e la ruspa travolti dal Varrone in piena

Dervio (Lecco), 5 luglio 2023 – Una bomba d'acqua è esplosa nella notte in Alto Lario, tra Dervio e Valvarrone. Ci sono stati allagamenti e frane. Alcune frazioni e nuclei abitati risultano isolati e le strade interrotte. Un automobilista rimasto intrappolato tra due smottamenti è stato salvato dai vigili del fuoco. Il torrente Varrone in piena ha trascinato via alcuni mezzi da lavoro. I danni sono ingenti, ma per fortuna non si registrano feriti, né dispersi. A Dervio le opere anti-alluvione, realizzate dopo il diluvio che ha travolto il paese a giugno 2019 e appena terminate, hanno funzionato.

Valvarrone

L'allarme generale è scattato poco dopo mezzanotte, quando un'ondata di maltempo si è abbattuta in Alto Lago. In pochi minuti è caduta talmente tanta acqua, che alcuni pluviometri sono saltati e non sono riusciti nemmeno a registrare l'intensità del diluvio. Lo tsunami ha provocato colate di fango e detriti. L'epicentro è stato soprattutto a Introzzo e Tremenico, zone di Valvarrone. I vigili del fuoco del distaccamento di volontari di Bellano hanno dovuto raggiungerle a piedi per assistere residenti e villeggianti e sincerarsi delle loro condizioni: nemmeno con i loro mezzi fuoristrada hanno avuto modo di superare la cortina di detriti. Solo in mattinata i soccorritori hanno ripristinato i collegamenti principali. Sulla Sp 67 dell'Alta Valsassina, all'altezza di Tremenico, un automobilista è rimasto prigioniero tra due frane, una a monte, l'altra a valle, con il rischio di essere investito da un eventuale ulteriore smottamento.

Dervio

A Dervio, la furia del Varrone, ha travolto un camion e una ruspa cingolata con braccio meccanico. I due mezzi erano parcheggiati nel mezzo del letto del torrente che attraversa il centro del paese, appena oltre il cavalcavia della linea ferroviaria Lecco - Colico. I mezzi erano utilizzati per ultimare proprio alcuni lavori di messa in sicurezza del corso d'acqua con la pulizia degli argini. Si stima valessero sui 200mila euro. Si è temuto il peggio, come a giugno di 4 anni fa, quando venne sommerso ed evacuato mezzo paese. Gli interventi di protezione da simili disastri naturali hanno però consentito di contenere la furia dell'acqua. Le briglie flottanti installate a monte a pelo del Varrone, hanno infatti intercettato e contenuto tronchi flottanti e materiale galleggiante trasportato dalla corrente, che altrimenti si sarebbe incastrato sotto i ponti, formando vere e proprie dighe che avrebbero innescato un'esondazione.

Il sindaco

"Nel modo più brutto sono state collaudate le opere di difesa per bloccare il legname del Varrone", tira un sospiro di sollievo per lo scampato pericolo e  commenta soddisfatto il sindaco Stefano Cassinelli. E' rimasto in piedi tutta notte per monitorare la situazione e valutare il da farsi, insieme ai volontari della Protezione civile, i carabinieri, i vigili del fuoco e altri amministratori comunali. "Il risultato è stato ottimo - prosegue -. Le reti hanno trattenuto il legname e non è stato necessario effettuare altri interventi di emergenza. Il sistema di protezione progettato dopo l'alluvione del 2019 funziona in modo adeguato”. Per precauzione, in caso di sfollamenti di massa, il parroco don Andrea Molteni ha comunque messo a disposizione l'oratorio per ospitare eventuali persone evacuate. Per proteggere ancora meglio il paese sono in programma altri lavori, tra cui una vasca di laminazione.