Maltrattamenti durati cinque anni alla moglie e ai figli minorenni, violenze sessuali alla donna, a cui si imponeva ubriaco, minacciandola di svegliare i bambini, atti persecutori. la corte d’Appello di Milano, ha confermato la condanna a 7 anni di reclusione per un canturino di 46 anni, già detenuto in custodia cautelare. I fatti, per i quali è stato difeso dall’avvocato Denise Canu, risalgono al periodo tra il 2017 e il 2022: la denuncia della donna, raccolta dai carabinieri della Tenenza di Mariano Comense, aveva ricostruito anni di botte, minacce di morte e ingiurie, ma anche di botte senza motivo e umiliazioni ai bambini, che all’epoca avevano 8 e 12 anni. A questo, si erano aggiunte le accuse di violenza sessuale, quando l’uomo, ubriaco, imponeva rapporti alla donna, minacciando di gridare, di svegliare i figli o i vicini di casa. Ma una volta cessata la convivenza, quando la moglie era riuscita ad allontanarlo, erano iniziate le molestie telefoniche, i messaggi e le minacce, che l’avevano fatta vivere in un costante clima di paura. Una vicenda analoga si è conclusa ieri mattina a Como, dove il Tribunale Collegiale, ha condannato in primo grado a 3 anni e 2 mesi di carcere Luciano Murdaca, 43 anni di Cantù, accusato di maltrattamenti nei confronti della ex moglie, per i quali era stato anche sottoposto a divieto di avvicinamento. La donna, che nel frattempo è scomparsa a causa di un incidente, era costituita parte civile. Anche in questo caso l’imputato era accusato di aggressioni fisiche e verbali. Pa.Pi.
CronacaMaltrattava la moglie, sette anni