Lecco, 7 febbraio 2023 – Ha tentato disperatamente di uscire dall'auto che stava affondando nel lago. La psicologa ed ex giudice onorario minorile del Tribunale dei minori di Firenze di 65 anni Maria Cristina Janssen, il cui cadavere ieri mattina, lunedì 6 febbraio, è stato ripescato nella sua Fiat Panda dal lago di Como, avrebbe cercato in tutti i modi all'ultimo momento di salvarsi. Lo lascerebbero intendere sia alcuni lividi ed ecchimosi riscontrati sulle sue ginocchia, sia soprattutto il fatto che è stata trovata sul sedile posteriore della macchina, invece che al posto di guida. L'ipotesi più plausibile, in base a diversi elementi, sembra comunque al momento essere quella del “gesto anti-conservativo”, come lo ha definito il procuratore capo Ezio Domenico Basso elencando le possibili causa della morte delle 65enne. La vittima tuttavia potrebbe aver avuto un ripensamento quando l'acqua ha cominciato a invadere l'abitacolo dell'utilitaria che si stava inabissando. Non riuscendo ad aprire le portiere a causa della pressione dell'acqua, né ad abbassare i finestrini bloccati dal cortocircuito all'impianto elettrico innescato sempre dall'acqua, Maria Cristina sarebbe passata sulla parte posteriore della vettura, alla ricerca dell'ultima sacca d'aria rimasta, provando anche a sfondare i vetri del lunotto del portellone del cofano della Panda per aprirsi un varco attraverso il quale tornare a galla.
Conferme determinati alle prime congetture di investigatori e inquirenti dovrebbero arrivare già giovedì 9 febbraio: dopodomani è infatti in programma l'autopsia sulla salma della donna. Dalla necroscopia si dovrebbe intanto almeno appurare subito se sia morta annegata.