Lecco - Prima in treno, poi nel piazzale del centro commerciale, infine fuori dalla stazione ferroviaria. Si sono picchiati in giro per mezza città alcuni giovanissimi che il mese scorso se le sono ripetutamente date di santa ragione per le vie di Lecco.
A distanza di quasi un mese i carabinieri sono riusciti a identificare e rintracciare otto protagonisti della maxi rissa che si è svolta nel pomeriggio dell’11 aprile scorso. Hanno tutti tra i 16 e i 18 anni. Li hanno identificati grazie ai filmati postati in rete girati da alcuni testimoni, tra pendolari, cittadini e turisti. Gli otto adolescenti violenti hanno cominciato ad affrontarsi su un Besanino, un treno della linea Milano-Lecco via Molteno e Monza, la linea besanina appunto. Una volta scesi a terra dal convoglio si sono spostati nel parcheggio di un centro commerciale per poi tornare in stazione, dove hanno nuovamente dato sfoggio della loro aggressività, con calci, pugni, strattoni, insulti e minacce. Uno di loro ha riportato una ferita piuttosto seria ad una mano.
Hanno smesso di pestarsi solo quando hanno sentito in lontananza le sirene delle gazzelle dei carabinieri e delle pantere dei poliziotti avvicinarsi. Nonostante il fuggi fuggi generale, i militari sono però riusciti appunto a identificarne e rintracciarne almeno otto. Sono stati tutti denunciati a piede libero, almeno per ora, in attesa che la responsabilità di ognuno venga valutata dal magistrato che si sta occupando delle indagini. Tra chi ha pubblicato i video dei pestaggi c’è pure il consigliere regionale lecchese di Fratelli d’Italia Giacomo Zamperini, che aveva sollecitato di schierare a Lecco i soldati dell’esercito, come in altre città.
"Una buona collaborazione dei cittadini è fondamentale per aiutare gli operatori delle forze dell’ordine, che ringrazio, a svolgere il proprio lavoro – è il suo commento -. Rinnovo il mio invito affinché ciascuno si senta responsabile per il bene comune e partecipi attivamente, a sostenerli, anche contribuendo con segnalazioni e testimonianze, senza voltarsi dall’altra parte di fronte ad avvenimenti simili".