
I sigili all'agenzia per stranieri
Lecco, 13 marzo 2025 - “Locale sottoposto a sequestro penale”. La carta è quella intestata della Squadra Mobile della questura di Lecco, la firma dell'ufficiale di Polizia giudiziaria sempre della Mobile. I locale sottoposto a sequestro è l'ufficio della Duemme, un'agenzia di Lecco i cui consulenti offrono assistenza per pratiche fiscali e burocratiche, soprattutto agli stranieri. Cento metri più avanti e dall'altra parte della strada, in via Leonardo da Vinci, c'è l'Ufficio Immigrazione della Questrura di Lecco, dove ieri mattina è stato fermato un poliziotto con l'accusa di intascare mazzette al posto di permessi di soggiorno facili. E' un ispettore capo, ora sospeso dal servizio. A “ungerlo” in cambio di una corsia preferenziale sarebbero stati proprio i clienti della Duemme, “un'agenzia che curava l'assistenza dei cittadini stranieri nel disbrigo delle pratiche per l'ottenimento del titolo regolarizzante la loro permanenza sul territorio dello Stato e che dalle indagini fino a questo momento svolte risulta aver avuto un ruolo attivo negli episodi criminosi contestati all'appartenente alla Polizia di Stato”, spiega in un comunicato il procuratore capo Ezio Domenico Basso.
Ad arrestare l'ispettore capo sono stati gli agenti della Mobile: nei cassetti della sua scrivania hanno trovato 40mila euro in contanti, altri 2.500 sula sua auto e a casa sua, probabilmente i soldi delle ultime tangenti intascate. “Corruzione contraria ai doveri d'ufficio”, si legge sul verbale di fermo di indiziato di delitto. Le indagini, sottotraccia e super-segrete, sono durate mesi. Gli investigatori della Mobile, quando è scattata la perquisizione, sono andati a colpo sicuro: sapevano cosa cercare e dove. Domani il poliziotto verrà interrogato, durante l'udienza di convalida. Intanto le indagini proseguono: è stata sequestrata parecchia documentazione e molti file tutti ancora da analizzare. Sempre il procuratore capo parla di "copiosa documentazione cartacea e informatica posta sotto sequestro. Intanto, centro metri più avanti, dall'altra parte della strada, gli stranieri continuano a fare la fila, attendendo con pazienza il proprio turno, per chiedere e ottenere un permesso di soggiorno o un visto o un nulla osta al ricongiungimento familiare, senza più bisogno di pagare soldi in più a nessuno.