REDAZIONE LECCO

Merate, La Finder Pompe agli indiani come l'Ilva: cassa integrazione e tagli al personale

Per 91 dipendenti è prevista la Cigs, in 60 verranno trasferiti

Scipero alla Finder Pompe

Merate, 2 agosto 2019 – La Finder Pompe di Merate come l'Ilva di Taranto. Da quando la storia società brianzola, fondata nel 1957, ad aprile è finita nelle mani degli industriali della Aturia che fanno capo agli indiani del gruppo Wpil di Calcutta, invece che essere rilanciata sono stati annunciati solo tagli, esuberi e trasferimenti coatti, come per le tute blu del colosso metallurgico pugliese guidato dal multimiliardario indiano Lakshmi Mitta di ArcelorMittal.

Per tutti i 91 dipendenti dello stabilimento meratese che ne hanno diritto è stata concordata la cassa integrazione guadagni straordinaria per 12 mesi a partire da lunedì, con il pagamento anticipato dell'ammortizzatore sociale senza aspettare che venga erogato dai funzionari dell'Inps. Durante il periodo di Cigs sono previste misure per la gestione delle eccedenze di personale attraverso mobilità interna, outplacement e pensionamento volontario anticipato. A decorrere dal settembre è anche previsto il trasferimento di circa 60 lavoratori dalla sede di Merate a quella milanese di Gessate.

L'accordo è stato raggiunto a fatica, dopo 8 ore di sciopero, un incontro saltato, un altro rinviato e un confronto in sede di Confindustria di Lecco durato ieri, giovedì, dalle 9.30 di mattina alle 5 di pomeriggio. Quest'oggi, venerdì, dopo la ratifica in Regione Lombardia, la difficile intesa è stata presentata dai rappresentanti sindacali ai diretti interessati durante un'assemblea. “Le parti nel mese di settembre si incontreranno per entrare nel merito della discussione sul piano di risanamento annunciato dall’azienda, con successive verifiche trimestrali”, aggiunge Lorenza Silvani della Fim – Cisl di Monza e Brianza.