DANIELE DE SALVO
Cronaca

Merate, al Mandic Pediatria a rischio. Aperta solo grazie ai liberi professionisti

Numerosi medici hanno lasciato il nosocomio: oggi è in programma un flash mob per chiedere un piano per salvare l’ospedale

L'ospedale Mandic di Merate

Merate, 14 ottobre 2023 – L’emorragia di camici bianchi dall’ospedale di Merate non si ferma. Dopo la primaria facente funzioni di Ostetricia e Ginecologia, il primario di Ortopedia, un gastroenterologo incappato in una sanzione disciplinare perché arrivava in ritardo al lavoro nonostante i quotidiani straordinari non pagati, da ultimo ha rassegnato le dimissioni un pediatra, come già paventato in un articolo su Il Giorno.

Si tratta di Alessandro Tagliabue, specialista di 50 anni. Non lascia per una clinica privata, ma per l’ospedale di Vimercate. In Pediatria restano ora due soli camici bianchi strutturati, tra cui la primaria facente funzione, iscritta al concorso di primariato sebbene sembri stia meditando di ritirarsi.

Il reparto al momento resta aperto solo grazie a liberi professionisti e personale chiamato a gettone, che tuttavia scarseggiano. Il rischio è che pure i piccoli pazienti restino senza una struttura dedicata a loro, come accaduto a chi soffre di disagio psichico per la serrata a tempo indeterminato della Psichiatria e potrebbe accadere ai neonati a cui potrebbe venir sottratto il punto nascita.

Al più blasonato Manzoni di Lecco non va meglio, tra dirigenti, primari e specialisti che se ne sono andati, a cui potrebbe aggiungersi il direttore di Ginecologia, finito nell’occhio del ciclone perché ha chiesto a quattro pazienti di scegliere loro chi avrebbe dovuto operare e chi invece rimandare a casa per mancanza di posti letto.

In città tuttavia il depauperamento della sanità pubblica locale sembra non interessare molto. A Merate invece questa mattina alle 9.30 è in programma un flash mob proprio per chiedere di salvare il Mandic. 

“La situazione dell’ospedale di Merate ci preoccupa - dice Manuel Tropenscovino, segretario dei dem -. O c’è un piano preciso, oppure c’è totale incapacità di gestire una situazione seria". In piazza scendono pure gli attivisti del Tavolo sanità, di Sinistra Italia, Italia Viva, 5stelle, associazioni e organizzazioni e sindacalisti di Usb e Cgil.