DANIELE DE SALVO
Cronaca

La Finanza nella sede di Retesalute

I militari hanno sequestrato i bilanci dal 2015 al 2018 dell’azienda speciale per la gestione dei servizi sociali

I militari della Guardia di Finanza di Lecco sono intervenuti su ordine della Procura

I militari della Guardia di Finanza di Lecco sono intervenuti su ordine della Procura

Merate (Lecco), 16 gennaio 2021 -  I militari della Guardia di finanza nella sede di Retesalute, l’azienda speciale per la gestione dei servizi sociali in Brianza. Hanno sequestrato la documentazione e la rendicontazione relative ai bilanci dal 2015 al 2018. A ordinare la perquisizione negli uffici di piazza Vittorio Veneto a Novate di Merate e l’acquisizione di tutti gli atti è stato il pm della Procura della Repubblica di Lecco Paolo Del Grosso. I motivi non sono ufficialmente noti, formalmente sull’indagine incombe il silenzio di quello che era il segreto istruttorio.

Di certo ci sono i due esposti presentati almeno due esposti sui conti della municipalizzata dei servizi sociali: uno dal sindaco di Sirtori Davide Maggioni, l’altro da Costantino Scopel, presidente dell’associazione Il Granaio di Paderno d’Adda. Il primo si è appellato in Procura per chiedere di valutare eventuali responsabilità circa i “buchi“ in bilancio non certificati e alcuni prelievi e versamenti dal conto corrente non autorizzati, il secondo invece per domandare conto tra il resto dell’aumento non dovuto delle rette a carico degli utenti del Centro diurno per disabili. Dal canto suo la presidente del Cda di Retesalute Alessandra Colombo ha fornito ampia collaborazione ai finanziari chiedendo agli impiegati di mettersi a loro completa disposizione per agevolarne il compito. Una volta recuperato quanto cercavano e compilati e firmati i verbali dopo alcune ore gli investigatori del 117 se ne sono andati. Lo scorso maggio era stata del resto la stessa presidente Alessandra Colombo a presentare i libri contabili ai magistrati della Corte dei conti per le numerose anomalie riscontate nei vari esercizi finanziari chiusi con quasi 3 milioni di euro di buco.

Dalle verifiche già compiute comunque pare che le eventuale discrepanze siano dovute solo alla volontà di continuare garantire il funzionamento dell’azienda e quindi l’erogazione dei servizi sociali agli utenti che appartengono alle fasce più deboli nonostante le tariffe al ribasso versate dai Comuni. "Siamo tranquilli – commenta Alessandra Colombo – Il 2020 si è concluso con un bilancio in pareggio e abbiamo già predisposto il piano per il 2021. Noi proseguiamo con il nostro lavoro".