Lecco, 4 dicembre 2019 - Inchiesta Metastasi, la Cassazione ha confermato la sentenza dei giudici della I sezione della Corte dell’Appello di Milano ed Ernesto Palermo, ex consigliere comunale di Lecco ed ex docente di laboratorio in un istituto superiore di Morbegno, andrà in carcere. La V sezione della Cassazione ha confermato per Ernesto Palermo la condanna a 10 anni e 4 mesi, 7 anni, 9 mesi e 10 giorni ad Alessandro Nania e 7 anni per Claudio Borganzone. Con le tre condanne si chiude il processo Metastasi bis. L’inchiesta aveva scoperchiato i legami tra la politica e l’ndrangheta, e il 2 aprile 2014 erano stato arrestati esponenti del clan, con in testa il capo Mario Trovato e amministratori locali, tra cui l’ex consigliere comunale Palermo e l’ex sindaco di Valmadrera Marco Rusconi. L’associazione mafiosa venne però contestata solo a Palermo che insieme a Nania e Bongarzone aveva scelto il rito abbreviato: il 17 aprile 2015 il Gup milanese Roberto Arnaldi derubricò il reato da associazione per delinquere di stampo mafioso ad associazione semplice e di conseguenza le pene erano state ridotte.
L’ex consigliere comunale era stato condannato a 4 anni e 6 mesi, 6 anni e 8 mesi ad Alessandro Nania e 3 anni e 4 mesi per Claudio Bongarzone. La seconda sezione della Cassazione presieduta da Piercamillo Davigo aveva accolto il ricorso del Pm Bruna Albertini e, con sentenza del 15 maggio 2016, aveva annullato la sentenza del Gup e rinviato gli atti Corte d’Appello del tribunale di Milano, chiedendo di valutare l’associazione mafiosa contestando il 416 bis ai tre imputati, tesi accolta dalla Prima sezione della Corte d’Appello di Milano, che lo scorso 11 febbraio ha condannato Palermo a 10 anni e 4 mesi, Nania a 7 anni 9 mesi e 10 giorni Nania e Bongarzone a sette anni ritenendo i tre imputati sodali del clan capeggiato a Lecco da Mario Trovato. In carcere sono finiti Alessandro Nania e Claudio Borganzone, con il primo che ha già scontato quasi tutta la pena inflitta dalla Cassazione, mentre Ernesto Palermo ha prodotto documentazione medica e sino ad ora ha evitato il carcere. Ora con la sentenza passata in giudicato si apre un nuovo capitolo per l’ex consigliere.