DANIELE DESALVO
Cronaca

Migranti, nuovi arrivi ma mancano spazi: “Ora è impossibile far quadrare i conti”

Solo in provincia di Lecco servono 670 posti, la rete delle associazioni al lavoro. Il prefetto: "L’attuale sistema di accoglienza è prossimo alla saturazione"

Nuovi migranti in arrivo

Lecco –  I profughi aumentano, ma le strutture in provincia di Lecco mancano. Si stima occorrano 670 posti per ospitarli, gli operatori delle uniche quattro cooperative che hanno partecipato ai bandi per assistere i richiedenti protezione internazionale, sono tuttavia in grado di garantirne solo 361.

Con il decreto su sicurezza e immigrazione firmato nel settembre 2018 dall’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini, i rimborsi giornalieri per ogni migrante accolto sono stati ridotti da 35 a meno di 30, euro per continuare a garantire vitto, alloggio, assistenza, vigilanza, diaria e percorsi di integrazione e formazione. Se era già difficile far quadrare i conti prima, ora, con l’inflazione e il caro-vita e bollette, è matematicamente impossibile. Ad oggi nessun profugo è stato comunque lasciato in strada o messo alla porta. Con gli ultimi sbarchi dal mare gli e arrivi via terra, la situazione sta tuttavia per implodere.

Per questo il prefetto di Lecco Sergio Pomponio si appella ai sindaci per trovare luoghi idonei. "Ci sono stati assegnati, nel primo trimestre del 2023, 158 migranti, che sono 120 in più dell’analogo periodo del 2022 – spiega il prefetto -. Le presenze complessive ormai sfiorano le 500 unità". Alle procedure per implementare i posti per l’accoglienza non ha partecipato nessuno a causa appunto dei margini troppo risicati.

«Mentre si va infittendo il ritmo degli arrivi di nuovi richiedenti asilo, che sono stati 38 a gennaio, 39 a febbraio e 81 a marzo, l’attuale sistema dell’accoglienza è prossimo alla saturazione, tenuto conto degli ampliamenti già effettuati, che lo hanno portato ad una capacità oscillante tra 475 e 495 posti letto", avverte Sergio Pomponio. I richiedenti asilo al momento si trovano concentrati in 12 paesi su 84: Airuno, Ballabio, Cremeno, Malgrate, Calolziocorte, Castello Brianza, Civate, Colico, Dorio, Lecco, Oggiono e Olginate. "Il territorio, le istituzioni pubbliche ed il mondo dell’associazionismo e del volontariato lecchese hanno fornito ampia dimostrazione di spirito solidaristico, senso di condivisione delle e capacità di attuare con sollecitudine soluzioni per i profughi ucraini – è l’appello del prefetto -. Si confida in sensibilità ed attenzione analoghe".